Capello: tre anni e lascio
Gennaio 17, 2006 in Sport da Roberto Grossi
Neanche il tempo di festeggiare uno strepitoso girone di andata che è già ora di rimettersi in viaggio. Il turno infrasettimanale di campionato spedisce la Juve in trasferta contro l’eterna rivelazione Chievo. Un match difficile sotto molti aspetti. Ma a tener banco in sala stampa alla Sisport, ancora una volta, è il futuro dell’allenatore bianconero.
Signor Capello, conferma che tra tre anni si ritirerà dal mondo del calcio?
Si, certo. Ancora tre stagioni e stop. L’idea è questa, avvalorata anche dalla mia carta d’identità. Bisognerebbe falsificarla…
Non la tenta un impegno con la nazionale azzurra?
No, affatto. Ho sempre detto che all’Italia non ci penso e non la sento come mia. Al sottoscritto piace lavorare ogni giorno sul campo e ripeto, lo farò ancora per tre stagioni. Poi mi dedicherò ad altre attività. Facendo l’allenatore viaggio abbastanza ma non ho la possibilità di ammirare nulla al di fuori del calcio giocato.
Potrebbe farsi ingaggiare da una nazionale straniera. Vedrebbe così altri luoghi…
Grazie del suggerimento… (ride n.d.r.). Chissà, un impegno ristretto a una due volte al mese e tempo libero per viaggiare potrebbe anche tentarmi…
Torniamo al presente. Il Chievo è avversario temibile per questa Juve?
Molto. E non l’unico. I veneti sono un gruppo sano e affiatato in cui si vede l’ottima mano di Pillon. Nelle ultime sfide ci hanno fatto soffrire, quindi massima attenzione. Ma oltre al Chievo troveremo altri due nemici: il freddo e il terreno di gioco, pessimo come quello del Delle Alpi. A proposito, stiamo cominciando i lavori per rendere decente il nostro campo.
Evitare i match notturni invernali è una sua vecchia battaglia.
Si, ma le tv pagano e vogliono trasmettere le partite negli orari in cui l’audience è massima. Inoltre questo è l’anno del mondiale e i turni infrasettimanali sono inevitabili. Certo, giocare di notte in inverno, specie al nord, non giova allo spettacolo. E il cocktail terreno ghiacciato/freddo polare è pericoloso per gli atleti. Se si fosse anticipato al pomeriggio sarebbe stato meglio.
Nel Chievo si vede la mano di Pillon. Nella Juve si vede la sua?
Sono gli altri a dover giudicare. Io faccio il mio dovere e se arrivano i risultati sono soddisfatto. Sino ad ora non abbiamo accusato flessioni, merito anche della nuova preparazione condotta in estate. E merito di uno spogliatoio in cui tutti accettano le decisioni: i giocatori vogliono vincere come il sottoscritto.
Questa Juve può raggiungere i cento punti in campionato?
No. E poi questo obiettivo mi interessa poco. Il campionato è una corsa a tappe: ricordiamoci ciò che accadde l’anno scorso… Dicono che il Milan sia fuori gioco, io rispondo che è ancora lunga per tutti…
Nessun problema per Ibrahimovic? Il gol sbagliato contro la Reggina…
Lo svedese sta bene. A volte colpisce il portiere ma l’importante è che quando non fa gol lui ci pensi qualcun altro.
Buffon è finalmente recuperato alla causa?
Lo vedo contento e su di giri: contro il Chievo giocherà. Domenica scorsa non è stato impegnato ma non prendere gol è sempre un piacere per i portieri.
di Roberto Grossi