L’OSN torna all’Auditorium RAI
Gennaio 18, 2006 in Spettacoli da Stefano Mola
L’EVENTO
Torniamo a casa, finalmente. Torniamo a suonare, a vivere, nell’Auditorium Rai. Dopo anni e anni di attese, di speranze, di rinvii possiamo promettere al nostro pubblico, alla nostra città, al nostro territorio, a tutti quelli che ci seguono per televisione che dal 19 gennaio in poi i concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai si terranno nell’Auditorium di piazza Rossaro. Queste le parole di Daniele Spini, direttore artistico dell’Orchestra Nazionale della RAI di Torino: ci sembrava giusto dare loro spazio, per il tono di legittima soddisfazione e orgoglio che traspare. E di piacere anche: non solo quello di tornare a casa, ma soprattutto quello di poterla immediatamente offrire agli appassionati, alla città tutta.
L’Auditorium di Piazza Fratelli Rossaro era chiuso dal 1998. La ristrutturazione è stata profonda, migliorando le qualità acustiche della sala, incrementando il numero dei posti (di quasi 300 unità alla potenzialità massima), dotando i locali di una nuova sala prove da 96 posti, utilizzabile anche per il coro, concerti di musica da camera, registrazioni, audizioni, conferenze stampa e proiezioni di audiovisivi.
C’è chi ha anche lamentato una scomparsa del lavoro di Mollino, intervenuto con un primo restauro negli anni 50. Non abbiamo gli elementi per giudicare, facciamo sommessamente una piccola considerazione: un auditorium deve essere fruibile e godibile dal pubblico al massimo livello, un luogo di partecipazione e di esperienza della musica, non un monumento. Averlo cambiato per renderlo migliore non significa mancare di rispetto agli interventi precedenti, quanto piuttosto onorare chi in quella struttura lavora e chi segue con passione i concerti.
IL PROGRAMMA
Per una struttura che torna nuovamente alla vita, la parola Resurrezione non ci sembra inadeguata, confinando spesso la musica con l’esperienza del sacro. L’Orchestra Nazionale della RAI sotto la guida del suo direttore principale, Rafael Frühbeck de Burgos eseguirà pertanto per tre serate la Sinfonia n. 2 in do minore di Gustav Mahler, uno dei compositori a lei più congeniali, tanto da essere definito nei programmi amico.
In questo lavoro Mahler introdusse per la prima volta la voce umana nella sinfonia, andando verso quella fusione di opposti apparenti, il lieder e la grande composizione strumentale, divisi da dimensione esecutiva, volume sonoro, intenzione programmatica. La Sinfonia n°2 richiede un soprano e un contralto, che saranno, rispettivamente, Elizabeth Norberg-Schulz e Sara Mingardo. Maestro del Coro Filarmonico Ruggero Maghini di Torino: Claudio Chiavazza.
Si inizia Giovedì 19, con una serata ad inviti. Saranno presenti il presidente della RAI Claudio Petruccioli il sindaco Chiamparino, molti consiglieri d’amministrazione, il direttore della sede torinese, Tommaso Genisio, e le autorità. Per gli abbonati, come di consueto, due gli appuntamenti: Venerdì 20 alle ore 21.00 e Sabato 21 alle ore 20.30.
E DOMENICA 22, PORTE APERTE
Domenica l’Auditorium aprirà le porte a tutti i cittadini, dalle 11 alle 18,30: 7 concerti a ingresso libero con i gruppi da camera. Un gradito inedito, che potrebbe essere d’esempio per altre iniziative. Riportiamo qui di seguito il programma completo, vista la varietà e l’interesse delle proposte:
ore 11
Quintetto d’archi (Alessandro Milani e Irene Cardo, violini; Matilde Scarponi, viola; Pierpaolo Toso, violoncello; Augusto Salentini, contrabbasso)
GIOACHINO ROSSINI: Sonata a quattro n. 3 in do maggiore; WOLFGANG AMADEUS MOZART: Eine kleine Nachtmusik KV 525
ore 11,45
Trio di percussioni (Claudio Romano, Maurizio Bianchini e Carmelo Gullotto)
MAURIZIO BIANCHINI: Tribalis; DAVID FRIEDMAN: Looking Back; RUSSEL PECK: Lift-Off; VITTORIO MONTI: Csárdas; NIKOLAJ RIMSKIJ-KORSAKOV: Il volo del calabrone
ore 12,45
Quintetto di ottoni (Roberto Rossi e Roberto Rivellini, trombe; Ettore Bongiovanni, corno; Devid Ceste e Antonello Mazzucco, tromboni)
WILLIAM BYRD: Oxford Marche; JOHANN SEBASTIAN BACH: Fuga in sol minore BWV 578; SAMUEL SCHEIDT: Gaillard Battaglia; GEORGES BIZET: Carmen Fantasia; LEONARD BERNSTEIN: Suite da West Side Story; NINO ROTA: Rotari; Autori vari: Mexican Folk Medley
Quartetto di tromboni e tuba (Joseph Burnam, Devid Ceste, Antonello Mazzucco, Arnaldo Marchesi, tromboni; Daryl Smith, tuba)
CLAUDIO MONTEVERDI: Sinfonia e Coro degli spiriti; Autori vari: Vista dal Vesuvio, suite di motivi popolari; STAN ADAMS-JOBIM: Omaggio ad Antonio Carlos Jobim; Autori vari: Italian Symphony, suite di temi famosi
ore 14,30
Ottetto di fiati “Gottlieb” (Francesco Pomarico e Teresa Vicentini, oboi; Enrico Maria Baroni e Franco Da Ronco, clarinetti; Corrado Saglietti e Marco Tosello, corni; Andrea Corsi e Mauro Monguzzi, fagotti)
WOLFGANG AMADEUS MOZART: Serenata in mi bemolle maggiore KV 375; GIOACHINO ROSSINI: Suite da “Il barbiere di Siviglia”.
ore 15,30
Complesso d’archi (Roberto Ranfaldi, concertatore e violino solista; Roberto Righetti, Giuseppe Lercara, Marco Lamberti, Bianca Fassino, Elfrida Kani, Maret Masurat, Pio Pani, Sergio Tavella, Lynn Westerberg, violini; Geri Brown, Antonina Antonova, Alberto Giolo, viole; Massimo Macrì, Carlo Pezzati, violoncelli; Cesare Maghenzani, contrabbasso; Walter Mammarella, clavicembalo)
ANTONIO VIVALDI: Le stagioni, 4 concerti per violino e archi da “Il cimento dell’Armonia e dell’Inventione” op. 8;
ore 16,30
Ensemble barocco (Franco Tangari e Sandro Mastrangeli, oboi; Cristian Crevena, fagotto; Luigi De Fonte, contrabbasso; Maurizio Fornero, clavicembalo)
ANTONIO VIVALDI: Sonata in sol minore per due oboi e basso continuo; GEORGE GERSHWIN: Scelta di canzoni; LEONARD BERNSTEIN: Suite da “West Side Story” ; ASTOR PIAZZOLLA: Oblivion Libertango
ore 17,45
Quintetto di ottoni “Brass Express” (Marco Braito e Ercole Ceretta, trombe; Marco Panella, corno; Joseph Burnam, trombone; Daryl Smith, tuba)
JOHN BULL The King’s Hunting Jigg; JOHANN SEBASTIAN BACH: Contrapunctus IX da “L’arte della fuga” BWV 1080; MALCOLM FORSYTH: The Golyardes’ Ground; JOHN CHEETHAM: Scherzo; PAUL DESMOND: Take Five; GEORGE GERSHWIN: Nice Work if You Can Get It; DUKE ELLINGTON: Mood Indigo; ERSKINE HAWKINS: Tuxedo Junction; GLENN MILLER: Chattanooga Choo Choo.
di Stefano Mola