La Locandiera
Marzo 2, 2006 in Spettacoli da Roberto Canavesi
A giudicar dall’ambientazione e dall’impronta registica viene da pensare che Giancarlo Cobelli nell’allestire, per la terza volta della sua fulgida carriera, La Locandiera di Carlo Goldoni abbia questa volta immaginato il racconto degli amori e delle passioni di Mirandolina come un’ideale appendice a quell’Impresario delle Smirne che poche stagioni or sono realizzò per lo Stabile di Torino: lo spettacolo in questi giorni al Teatro Carignano è una versione tendente al cupo e greve di uno capolavori assoluti del teatro italiano, dove ben si comporta un cast di attori guidati da Mascia Musy, Francesco Piscione, Paolo Musio e Massimo Cimaglia.
Cobelli affida la realizzazione della scena ad Alessandro Ciammarughi che risolve gli spazi della celebre locanda in una serie di ambienti neri ed oscuri, tali da trasformare i tre atti in una sorta di “dark comedy” assai lontana, ma non per questo (forse) meno interessante, dal tradizionale canone di rappresentazione. Ne scaturisce uno spettacolo che non convince a pieno non tanto per l’impegno e la bravura degli interpreti, quanto per un’impostazione registica che tende a “dilatare” la recitazione, ora greve, ora eccessivamente cantata, come peraltro dimostrano le due ore e cinquanta minuti complessive di spettacolo: un giudizio che certo non altera il fascino di un testo straordinario per vitalità e forza rappresentativa, con protagonista una donna proto-manager intenta a confrontarsi e dilettarsi con una componente maschile costituita da uomini cialtroni quanto avidi, ottusi quanto ingenui. Il denaro come strumento di seduzione, piuttosto che una gelosia pronta a trasformarsi in morboso attaccamento, sembrano essere le regole fondanti di una società in perenne oscillazione tra romantico vagheggiamento e spietata disillusione: attori di questo variegato e divertente teatrino sono una serie di nobili fantocci, piuttosto che attricette in perenne ricerca di sistemazione, destinati ad illudersi, per poi rimaner delusi, in un turbinio di avances e corteggiamenti verso una Mirandolina assoluta padrona del proprio ed altrui destino.
Generosi gli applausi del pubblico; si replica fino al 10 marzo.
regia di Giancarlo Corbelli
Teatro Carignano
Repliche previste fino al 10 marzo;
Orario inizio spettacolo: feriali ore 20.45, festivi ore 15.30.
Info www.teatrostabiletorino.it
di Roberto Canavesi