Prima tappa della Tirreno Adriatica
Marzo 8, 2006 in Sport da Federico Danesi
Ha vinto Paolo Bettini la prima tappa. Suo ora il compito di difendere la maglia giallorosa di leader della corsa
TIVOLI – Un messaggio forte e chiaro a compagni e avversari. E’ questo il senso profondo della vittoria di Paolo Bettini, la cinquantesima della sua invidiabile carriera, nella prima tappa della Tirreno-Adriatico. Il pronostico lo chiamava e il livornese ha risposto subito presente, con un’azione delle sue. Sul traguardo in leggera ascesa di Tivoli ha sfruttato alla perfezione il lavoro della sua Quick Step, in particolare quello di Serge Baguet, che ha tirato all’inizio dell’erta finale scremando il gruppo e quello di Pippo Pozzato, capace di dare l’ultima trenata.
Ai 60 metri finali Bettini era già davanti, ma saggiamente ha atteso il momento propizio per non ritrovarsi allo scoperto troppo presto. E’ stato lestissimo a seguire il giovane Agnoli (Naturino), che ha tenuto alta l’andatura e ai 200 meri finali ha piazzato l’allungo decisivo. Nulla da fare per Zabel, risalito troppo in ritardo e capace solo dell’ennesimo piazzamento stagionale, e per gli altri che pure su un arrivo del genere avrebbero potuto fare bene, come Rebellin, quinto a precedere Garzelli e Ballan.
Uno spunto di altissima classe, quello di Bettini, che in prospettiva presente e futura sa di candidatura. Per la vittoria finale in questa Tirreno-Adriatico, anche se la cronometro di Servigliano e la dura tappa in quota ai Monti della Laga sembrano tagliarlo fuori. Ma soprattutto in chiave Milano-Sanremo, alla quale ormai mancano solo dieci giorni. In casa Quick Step ci sarà anche un Boonen che sta andando fortissimo, ma Bettini, che in Riviera ha già vinto nel 2003, po’ essere l’arma in più. La tattica è chiara e già scritta: Bettini e Pozzato con libertà d’attacco sino al Poggio, il campione del mondo per l‘eventuale volata. Ma l tattiche, quasi sempre, le decide la corsa.
Intanto Bettini veste la maglia giallorosa di leader della corsa. E oggi, con l’arrivo di Frascati che prevede nel circuito finale l’ascesa al Tuscolo posta a soli 8 chilometri dall’arrivo, potrebbe anche allungare.
di Federico Danesi