AK Il Canto dei Catari
Marzo 25, 2006 in Spettacoli da Stefania Martini
Chi si aspetta di assistere ad uno spettacolo teatrale particolare, rimarrà in ogni caso colpito dall’originalità della scelta dell’allestimento.
Il palcoscenico è palco classico, con la scenografia che rappresenta le mura della fortezza di Montsègur assediata e, contemporaneamente, un terreno scosceso in mezzo ad un bosco, alle porte di Srebrenica assediata.
L’inizio del XIII secolo si confonde con la fine del XX.
Le rovine della fortezza si confondono con le macerie di Sarajevo.
Due larghi schermi interrompono la classicità della scena. Teatro e cinema.
E poi, la stessa ambientazione diventa anche fondale su cui vengono proiettate le immagini delle apparizioni dei protagonisti dello spettacolo: i Catari e la loro tragica fine, sterminati durante l’unica Crociata che si svolse in Europa; i serbo-bosniaci massacrati in una guerra assurda scatenata nel nome dell’odio etnico.
Protagonista dello spettacolo, Eugenio Allegri, profondamente toccante nelle vesti del sergente bosniaco impazzito dall’assurdità della guerra, dalle atrocità viste, dalle sofferenze patite nel vedere bambini uccisi senza pietà, donne stuprate, vecchi annientati.
Eugenio Allegri è anche il dolente sergente medievale che resiste all’assedio ed assiste al rogo cui furono condannati gli eretici.
Eugenio Allegri è, infine, il sarcastico giullare “predicatore”, che vaga per le strade della città assediata e predice l’imminente fine della fortezza.
A suo contraltare, il coro, che narra lo svolgimento delle azioni che avvengono, tra la speranza di poter vedere arrivare in proprio soccorso eserciti “amici” e la consapevolezza di essere prigionieri senza via di scampo.
La forza interpretativa di Allegri è evidente: che si tratti di dialogare con personaggi effettivamente presenti in scena, sia con gli ologrammi 3-D proiettati, la forza che scaturisce dalla sua gestualità cattura lo spettatore e lo trascina emotivamente fino al culmine di vivere l’angoscia delle raffiche di AK-47 e delle fiamme del rogo.
La regia di Franco Collimato conferisce un ritmo sempre elevato allo spettacolo e le due ore trascorrono senza cali di tensione, tranne durante l’intervento dei danzatori. Questo balletto era necessario?
“AK, il canto dei Catari”
Dal 25 al 28 Marzo, ore 21.
Cavallerizza Reale, Torino
Ingresso Gratuito.
Per Informazioni e Prenotazioni:
MARCOVALDO: tel.0171-618260 cell. 340-4962384
di Stefania Martini