Lasciami andare madre
Maggio 5, 2006 in Spettacoli da Roberto Canavesi
Una serata di forte impronta “formativa” è quella regalata da Lasciami andare madre, lo spettacolo, scritto a quattro mani da Lina Wertmuller e Helga Schneider, in scena al Teatro Gobetti fino a domenica 7 maggio nell’allestimento del Nuovo Teatro Eliseo di Roma: l’aspetto propedeutico della messa in scena, infatti, risiede nell’indubbia riuscita di un allestimento, a fronte di un testo drammaturgicamente scarico, grazie ad una straordinaria prova d’attore di due interpreti non proprio alle prime armi come Roberto Herlitzka e Milena Vukotic.
Intendiamoci, non che riascoltare i resoconti delle barbarie perpetrate dall’olocausto nazista lasci ancor oggi insensibili, ma la struttura stessa dello spettacolo, una serie di lunghi monologhi alternati a dialoghi, ed intervallati da squarci recitativi cantati, talvolta urta in maniera stridente con una narrazione a metà tra l’autobiografico e il resoconto storico. Un musikdrama che vede l’orgogliosa Helga Schneider cercar di venire a capo del rapporto con la propria madre, un’anziana ex gerarca nazista confinata in una casa di riposo tra accenni, più o meno recitati, di un’incalzante arteriosclerosi: vita e storia che si intrecciano nelle rievocazioni di un’infanzia sofferta e sofferente, l’abbandono della madre determinata nell’abbracciare la causa hitleriana, a cui si alternano cronache di quella barbaria e violenza che decine di libri di storia, come testimonianze dirette, ci hanno ad oggi tramandato.
La scena, ideata da Enrico Job, è un palcoscenico dal precario equilibrio al cui centro campeggia un orologio senza lancette, metafora di una dimensione storica che sembra aver perso ogni connotazione temporale; uno spazio-non spazio nel quale Roberto Herlitzka offre una straordinaria prova nei panni della madre aguzzina, creatura diabolica ed ambigua tanto lucida nel rievocare il passato, quanto artificiosamente infantile nel simulare attacchi di un’improvvisata demenza senile.
Insieme a lui Milena Vukotic impressiona per leggiadria e levità nel tratteggiare un’Helga combattuta tra un mai sopito amore filiale ed un forte desiderio di verità e giustizia: il tutto in novanta minuta filati all’insegna del grottesco che il folto pubblico della prima saluta con applausi convinti e meritati.
Lasciami andare madre, un musikdrama di Lina Wertmuller e Helga Schneider con Roberto Herlitzka e Milena Vukotic.
Teatro Gobetti, fino a domenica 7 maggio.
Per informazioni:
www.teatrostabiletorino.it
di Roberto Canavesi