Italia – Francia: la vigilia
Luglio 8, 2006 in Sport da Claris
E’ la vigilia di un giorno atteso da 12 anni dai tifosi di calcio italiani, ma non solo, anche dagli appassionati del momento, quelli che si fanno contagiare dalla euforia collettiva, dalle bandiere messe sui balconi delle case, dai cori e dai clacson dell’altra sera, dai volti dei nostri beniamini su manifesti e negli spot televisivi. Del resto si dice che la vera unità di Italia si raggiunga solo con il tifo per la Nazionale e allora ok, è il momento di spingere a forza i nostri verso il trionfo, verso la storia che ci porterebbe ad essere la sola nazione a 4 titoli mondiali, dietro solo ai pentacampeon del Brasile.
I numeri sono questi, ma sono anche altri, le ultime sfide perse con la Francia, ai rigori nel ’98 e in maniera secca nell’86, oltre che nella recente finale degli Europei (2002).
Oppure sono quelli che dicono che vince chi in semifinale batte la nazione che arriva terza: in questo caso noi, che abbiamo superato la Germania 2-0 ai supplementari, che a sua volta stasera ha schiantato 3-1 il Portogallo del capitano Figo all’addio.
E domani comunque vada dovrebbe essere la partita di addio, al calcio, non solo alla sua nazionale, di un altro grandissimo, Zidane. Il playmaker francese è sicuramente uno spauracchio per la nostra difesa e il nostro centrocampo, come lo sono Henry e Ribery, e se giocasse Trezeguet. Poi loro, tanto per continuare con juventini, di adesso o del passato, hanno anche Vieira e Thuram, che il suo gol nella finale del ’98 l’aveva segnato…
Insomma gente tosta, ma noi?
Se andiamo a vedere la formazione azzurra, dando per scontato il perdurare dell’infortunio a Nesta, e l’utilizzo di saracinesca Buffon, pompa e tira Zambrotta, muro Cannavaro, goleador Grosso, ringhio Gattuso, bilancino Pirlo e torre Toni, Lippi, il nostro condottiero, una garanzia di acume tattico e sagacia momentanea nel saper legger la partita, dovrebbe schierare
E’ la formazione base della semifinale, con Zambrotta e Camoranesi a spingere su una fascia, Grosso sull’altra, quella di Ribery.
Certezze: l’affiatamento e la continuità.
Debolezze: la conoscenza da parte dell’avversario, che si sarà visto almeno 3 volte la nostra partita con la Germania al videotape.
Oppure Lippi decide per qualche cambio:
Questa sarebbe la rivoluzione italiana, con Barzagli preferito per la sua agilità a Materazzi, in modo da aiutare al meglio Cannavaro a contrastare la velocità di Henry, contando sul fato che Domenech non ‘vede’ Trezeguet. Poi il rientro di una forza freschissima come De Rossi, per Perrotta, che ha giocato molto e ben, ma copre meno del compagno romanista. E ancora, il tirdente, con Totti dietro a Toni e GIlardino, per far paura subito ai francesi e costringerli a difendersi dalle nostre due punti e dal fantasista.
Certezze: la spinta iniziale molto forte.
Debolezze: il centrocampo meno coperto e il fatto che Toni e GIlardino non sempre si intendono a meraviglia, rischiando di pestarsi i piedi.
Quindi, Lippi potrebbe optare per un misto
Rinunciare a Totti sarebbe una novità, specialmente senza nemmeno mettere Del Piero dall’inizio, quindi è una formazione improbabile, ma forse per questo più imprevedibile.
Quindi forse una possibilità è:
con la richiesta a Totti di tornare a difendere il più possibile, ma anche con la speranza di far arretrare il baricentro a Zidane e mettere un po’ più in crisi Thuram e Gallas dietro, nonché Makelele e Vieira più verso il centro.
Quasi impossibile l’impiego di Zaccardo e Oddo dall’inizio, come per Barone, ancora più chiuso col ritorno di De Rossi. Per Amelia e Peruzzi, possiamo solo sperare in una standing ovation di Buffon verso il termine, altrimenti vuol dire che siamo nei guai.
Il pronostico:
di Claris