Riccardo Cordero, lo scultore
Ottobre 8, 2006 in Arte da Redazione
Giovedì 12 ottobre alle ore 18,30 s’inaugura a Torino presso la Sala Bolaffi l’antologica dello scultore Riccardo Cordero, curata da Luciano Caramel e promossa dalla Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo della Regione Piemonte.
La mostra propone, attraverso una selezione di oltre 60 opere, i vari periodi creativi e di ricerca dell’artista piemontese dove si possono “… cogliere, nelle differenze, il significato unitario di un lavoro tanto articolato quanto vasto, necessariamente qui presentato solo con opere esemplari, qual’è quello di Cordero….”
Nato ad Alba (Cuneo) nel 1942, Riccardo Cordero ha frequentato a Torino il Liceo Artistico e l’Accademia Albertina di Belle Arti, dove si è diplomato nel 1965 e dove dal 1990 al 2002 è stato titolare della Scuola di Scultura.
“……Scultore per vocazione, Cordero seleziona i suoi interessi con precoce lucidità, guardando tra l’altro, come dimostrano le sue opere dei primi anni sessanta, oltre che di nuovo a Fontana, ai lavori tridimensionali di Milani.”
“…..Presto, tuttavia, l’artista si pone su di un fronte “oltre l’informale”, sul filo, anche tematico, del richiamo della contemporaneità, plasmando, tra il 1964 e il 1965, colorate figure a tutto tondo, tra il supereroe pop e il pupazzo, di astronauti e giocatori di baseball e football…”.
“….Si tratta però di una svolta provvisoria. Già l’anno dopo Cordero trasferisce il bisogno di una scultura in sintonia col proprio tempo nella ricerca, che si protrarrà fino al 1969-1970 e oltre, su assemblaggi polimaterici colorati….”
“… Nel 1977 l’artista interrompe le ricerche più autoreferenziali sulla forma e lo spazio per sondarne per quasi decennio le potenzialità nell’immagine figurativa. Non quindi una frattura totale, né un regressivo ritorno alla statua, ma una rivisitazione “colta” della tradizione, anche nella manualità, nella materia e nelle tecniche, in una temperie latamente postmoderna…”
“…Tra il 1985 e il 1987 Cordero, attraverso ulteriori sperimentazioni sul tema del paesaggio, approda alla costruzione di strutture concrete per la loro determinatezza fisica e segnica e per il loro dare realtà, ancora fisica, allo spazio, attivato, e quindi reso presente, non evocato, dalla forma plastica. Si apre qui la definitiva maturità dell’artista, annunciata alla fine del 1988 nella mostra Due sculture, a Torino presso l’Associazione Culturale Il Salto del salmone, che proponeva appunto due sole sculture, Novembre e Nero nel paesaggio, in cui si vedeva l’avvio della lunga e sempre più fertile stagione che ha portato Cordero tra i maggiori scultori internazionali con le sue strutture sempre più perentorie, che esaltano la possibilità di una scultura coerente con lo sviluppo della cultura d’oggi, cercata dall’artista in tutto il suo itinerario creativo, all’insegna soprattutto dell’interrelazione tra strutture plastiche rigorosamente progettate e insieme aperte e articolate nello spazio, anche ambientale. Come in una serie imponente di risultati monumentali che nulla hanno a che spartire con la retorica e l’accademismo della statuaria e del monumento: dalla Rotazione coordinata del Parco della Pellerina di Torino del 1992 e dal Grande ferro del 1993 della Lookout Sculpture Foundation, in Pennsylvania, alla Fontana del 1994 per il Parco Cenisia di Torino (a Stoccarda del 1995, a Grande Segno del Palazzo dei Congressi di Alba e Presenza del 1997, ai recentissimi colossi del 2005-2006 Chakra per Piazza Galimberti a Torino, Meteora per il Nuovo Palazzo di Giustizia di Asti, Meteora per lo Sculture Park di Shangai e Cometa per lo Sculpture Park di Taiwan. Sempre numerose e di rilievo anche le mostre personali, quali nel 2000 In the same space, Cordero King Venet al Museo dell’automobile a Torino e nel 2005 du projet à la réalisation presso la Galerie ò quai des arts a Vevey (Svizzera) e le partecipazioni a collettive quali, nel 2002 Scultura Internazionale a La mandria presso la Villa dei Laghi a Venaria Reale (Torino), nel 2005 alla XIV Quadriennale di Roma, Museo d’arte moderna di Roma, e nel 2006 alla XXIV Biennale di scultura – Comune di Gubbio… La presenza in mostra di opere quali Stoccarda 94 e Chakra (grandi bozzetti in legno) consente ai visitatori di comprendere la capacità dello scultore di operare su grandi dimensioni, così come la sequenza di immagini proiettata su una parete, ben illustra le opere realizzate e collocate in spazi pubblici in Italia ed all’estero.
Il catalogo pubblicato dalla Bolaffi Editore, accompagna la mostra e contiene un impegnativo testo di Luciano Caramel oltre ad illustrare le opere in mostra e quelle più significative del percorso artistico dello scultore.
N.B.: I testi tra virgolette, di Luciano Caramel, sono tratti dalla biografia di Riccardo Cordero nel catalogo della mostra
A cura di Luciano Caramel
SALA BOLAFFI Via Cavour 17 – Torino
Dall’13 ottobre al 19 novembre 2006
Orario 10 19 – Ingresso gratuito
di Redazione