“Fly”, il volo d’amore di Zucchero
Ottobre 6, 2006 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Sugar Fornaciari torna con un album che lo riporta alle origini, tra poesia e gospel. Let It Shine il brano che incanta!
“Come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini…!” “Fly”, ovvero il volo di Zucchero Sugar Fornaciari, è un album che segna finalmente il ritorno dell’anima “nera” del pop italiano tra funk e blues in sonorità roccheggianti. Il nuovo “Fly” (Universal Music) ha ritmiche che piacciono al primo ascolto, aggressive e godibili ma anche leggere e romantiche. Parliamoci chiaro questo è il più bel disco di Zucchero a livello intimista, i testi regalano canzoni d’amore, piene di sentimenti.
Undici tracce che partono con la freschezza funky di “Bacco Perbacco” e una chitarra a introdurre “…Baby don’t ery make it funky, Pane e vino io ti porterò, Miele e venere su dai campi, Che c’ho l’anima nel fondo del Po….” Più raffinata l’ironica “Un Kilo”: …il tuo cervello non pesa un chilo da troppo tempo non passa di qua… il tuo cervello non muove un chilo, da troppo tempo non ce in casa nessuno. Da qui in poi le sonorità si fanno più delicate e leggere come in “Occhi” con uno Zucchero davvero romantico: …come sei bella Flying away, Tu scendi da una stella, Flying away Cosi talmente bella Flying away. Sugar in questa canzone tocca poi il punto più alto della sua poesia quando intona: poi ho visto gli occhi suoi come grano in mano al vento son ciliegie del mio pianto.
La vena poetica, matura d’amore, continua in “Quanti anni ho” dedicata a suo figlio Blue, una vera dichiarazione d’amore, davvero toccante: …Ho bisogno di te, Cieli immensi e colline, Giugni azzurri nel cuore che non so quanti anni ho. Il ritmo si alza gradatamente con una bellissima flamencata intitolata “Cuba Libre”, una canzone dallo spirito libero: Mi piace la lasagna e poi mi piaci tu, Un po’ di marijuana sotto il cielo blu, Mi piace la notte all’Havana… L’atmosfera sonora riprende la delicatezza in una pop song “E’ delicato”, vera essenza di sentimenti dove i profumi dell’amore si colorano in arcobaleno. I polmoni di Zucchero sono pieni di arie d’amore come in “L’amore è nell’aria”, giusta continuazione della precedente, parole e poesia.
“Pronto” è’ invece un ritmo incalzante funky , cadenzato il giusto, nemmeno troppo indiavolato. Il testo in realtà ha tinte molto forti e crude in un mix linguistico di italiano, spagnolo e inglese: Miralo che bueno il paradiso, Miralo che sueno. E’ un paradiso….. I Wanna see my baby now I Got to see my baby… Pronto ma guarda il mondo stronzo e guarda il suo tramonto che fine fa?
Il gioiello di questo “Fly”, a mio avviso, perché, si sa, la critica è sempre molto soggettiva, arriva con “Let It Shine”. Un brano che ha un impronta sonora stupenda, legata ad un testo che risplende come una stella lucente: …Ho visto prati muoversi come il mare, Nel grano d’inverno e uccelli liberi tuffarsi per non tornare per non tornare e, fiore all’occhiello, il ritornello in una sorta di gospel moderno: Let it shine, shine, shine, Shine on me.
La sorpresa piacevole in questo ultimo lavoro di Zucchero è intitolata “Troppa Fedeltà”. Una canzone che sembra quasi un ritorno al passato, al primo Fornaciari, quello che debuttò a Sanremo con “Una notte che vola via”, prima di dventare “Sugar”. Giusta conclusione di un album d’amore un adagio, a tratti liturgico. “E Di Grazia Plena” è ben cantato ed eseguito, con un piano solo che introduce la voce di “Sugar” in un intimismo assoluto, che arriva a toccare le profondità dell’anima: Solo mia, e di grazia plena, Mio profumo di sesso e mela, Alleluia, Luccica L’anima, E non si ferma più
di Gino Steiner Strippoli