FolkClub in veste di blues
Ottobre 19, 2006 in Spettacoli da Marcella Trapani
Jannacci è laureato in medicina, specializzato in chirurgia generale e ha esercitato la professione di medico. Contemporaneamente si è diplomato al conservatorio in armonia, composizione e direzione d’orchestra. Una “mente” di tutto rispetto dunque, un intellettuale, la cui intelligente ironia si rispecchia nei testi e nei ritmi delle sue canzoni, e che nel 1961 fu tacciato dalla Rai di essere non idoneo come interprete di canzoni.
Naturalmente il pubblico la pensava diversamente e, dopo un primo momento di sorpresa, gli ha sempre tributato un grande successo. E’ non soltanto un cantante ma un vero e proprio intrattenitore scoperto addirittura da Dario Fo, con cui ha sicuramente tanto in comune.
Così come parecchio in comune ha anche con Paolo Rossi, con il quale nel 1994 si è presentato al Festival di Sanremo per interpretare il brano I soliti accordi, indice di una testardaggine notevole nel voler dimostrare che anche il pubblico di Sanremo può apprezzare la canzone “intelligente”.
Jannacci si è dimostrato anche un valido compositore di colonne sonore: tra le sue composizioni vanno ricordate quelle per Romanzo Popolare di M. Monicelli, Saxofone di R. Pozzetto e Pasqualino Settebellezze di L. Wertmüller, che gli valse una nomination all’Oscar nel 1987 come migliore colonna sonora.
I primi due sono artisti statunitensi di grosso calibro: Sugar Blue, il cui vero nome è James Whiting è nato infatti a New York da una madre cantante e ballerina di successo che l’ha iniziato all’ambiente musicale. Ha al suo attivo numerose collaborazioni con celebri musicisti, come i Rolling Stones, per i quali ha scritto Miss you che compare nell’album Some girls. Ma anche come solista ha riscosso notevole successo, vincendo tra l’altro il Grammy Award nel 1984 con il disco Blues Explosion. Al Folkclub si è esibito con S. Montaleni alla chitarra, I. Lantieri al basso, M. Punzi alla batteria e M. Papadia alla batteria.
Al Folkclub è accompagnato da D. James (sax tenore), che faceva parte della band formata da Robillard nel 1967, i Roomful of Blues; J. Packer (basso) e J. Tejera (batteria).
Arigliano può essere considerato a pieno titolo il miglior cantante di jazz italiano. La nuova formazione esclude volutamente il pianoforte a favore della fisarmonica e della chitarra, strumenti con cui la voce di Nicola, vero e proprio strumento usato con duttilità ed esperienza davvero straordinarie, dialoga con grande verve e vitalità, nonostante l’età non proprio “verde” (è nato in provincia di Lecce nel 1923). Dopo un periodo “defilato” dalle scene negli anni ’70-’80, nel 1996 la sua carriera ha ripreso vigore, grazie anche alla vincita del Premio Tenco con il CD I sing ancora. Nel 2003 viene premiato al Festival di Sanremo con il disco di platino e due anni dopo ottiene il premio della critica “Mia Martini” con il brano Colpevole che la giuria non aveva ritenuto degno di andare in finale. A ottantadue anni una bella rivincita!
Costo: 19 ottobre: 15 euro; 20 ottobre: 15 euro; 21 ottobre: 25 euro.
Inizio concerti h 21,30
Folkclub
Via Perrone 3/bis – 10122 Torino
Siti internet:
www. enzojannacci.it
[email protected]
Uffici & Maison Musique
Via Rosta 23 – 10098 Rivoli
Tel. 011/537636- Fax 011/9954546
www.folkclub.it
di Marcella Trapani