“Back to basics”, la svolta di Christina Aguilera
Ottobre 22, 2006 in Musica da Gino Steiner Strippoli
“Back to basics”, la svolta di Christina Aguilera
Soul, jazz e blues: la bella star, ex regina hip hop, dimostra grandi doti vocali. Da non perdere ‘Mercy on me’.
Partiamo dal presupposto che questa Christina Aguilera è diversa dal solito. Un album doppio, “Back to Basics” (RCA – SonyBmg), con un secondo disco stuzzicante a dir poco. La Aguilera che libera a piena voce il suo istinto innato al canto “nero” tra swing, jazz e blues. Con vocalizzazioni a falsetti a ricordare i primi anni ’50, quelli del dopo guerra. Un esempio tipico è quando attacca “Candyman”.
Una Christina travolgente che poi ricuce le atmosfere fumose e lente, jezzate al massimo, quando canta “…voulez vous coucher avec moi…” in “Nasty Naughty Boy”, con quelle note tanto care agli amanti del jazz, con sax e tromba che duettano, sprigionando suoni notturni mentre la drums cadenza la seducenza della Aguilera.
“I Got Trouble” è un accattivante gospel–blues in stile Bessie Smith, davvero brava la ‘nostra’. Le atmosfere delicate si susseguono in “Hurt”, con un lento pop strappalacrime, dolcissimo, la voce dell’Aguilera è possente, piena di energia. Arriva poi un pianoforte che in progressione ricama note “nere” per un soul davvero importante, “Mercy On Me”, dove Christina fa uscire tutta la sua grinta, la sua rabbia artistica.
Chi immaginava la solita Aguilera, ma parlo soprattutto per i suoi detrattori, questo piatto soul jazz servito con tanto di condimento blues e energia (Back To Basics) è la portata giusta per apprezzare definitivamente un’artista troppo spesso accostata ad una bambola sexy e stop. Lei sexy e seducente lo è, ma è anche una grande cantante soul. “Save Me From Myself” è un pezzo delicato e dedicato al marito e “The Right Man” è un altro pop elegante e romantico. Ecco, questa è la nuova vita artistica di Christina Aguilera. Poi c’è finalmente la svolta di Christina con un disco uno finalmente di puro soul. In “Back to Basics”, l’intro riporta immediatamente la black music nella sua casa e la successiva “Makes Me Wanna Pray” ne conferma la regola: accattivante come non mai, ricorda per molti versi una grande come Patti Labelle.
La dance incalza con “Back in The Day”. In effetti questo nuovo lavoro della Aguilera è un disco di piena soul music, un desiderio che l’artista ha sempre avuto nel cassetto e finalmente realizzato. Lasciati i produttori dell’hip hop, il progetto soul si è avverato con DJ Premier dei Gang Star e con la sua amica Linda Perry. Il ritmo prende quota quando arriva l’incalzante “Ain’t No Other Man”, qui è davvero sublime nel far ballare e mettere d’accordo tutti. Lei è la regina della soul dance odierna.
Un momento di ‘tranquillità’ raffinata si gusta con “Understund”. Appunto, è solo un attimo, infatti “Slow Down Baby” ha il ritmo giusto per essere danzato quanto la voce prepotente e sensuale dell’Aguilera è coinvolgente. Ma poi arriva “Oh Mother”con l’anima della Christina che canta la sua lode alla madre, piena di sensibilità, la canzone più sentimentale dell’intero album.
Elegante l’ intro al piano in “On Our Way”, con una pop song pregevole. Poi ci può stare in un doppio album un pezzo ‘così così’’ e “Whitout You” ne è l’esempio. Ma arriva il funk a far risplendere l’Aguilera in “Still Dirty”, il movimento sexy-funk è sinonimo di James Brown certo, ma Christina lo applica con arrangiamenti beat molto moderni. “Here To Stay è un pezzone soul, rappato il giusto, il gusto del ballo non può non prendere gamba e piede se lo si ascolta, davvero stupendo. La progressione del cantato poi è unico. Il ringraziamento per i suoi fans è dettato da “Thank You”, unico brano che ha influenze hip hop, e questo la dice lunga sulla svolta della nostra artista.
di Gino Steiner Strippoli