La Donna dell’Anno 2006
Novembre 26, 2006 in Attualità da Adriana Cesarò
Nona edizione 2006 del Premio Internazionale “La Donna dell’Anno”
Venerdì 1° dicembre, si svolgerà la premiazione e la consegna dei premi alle candidate finaliste “La Donna dell’Anno” presso il Grand Hotel Billia di Saint-Vincent. La Giuria del Premio Internazionale, presieduta dal Presidente del Consiglio Ego Perron, e dalla Principessa Maria Gabriella di Savoia, ha scelto le tre candidate finaliste che sono: la mozambicana Noorjehan Abdul Magid, l’argentina Natty Petrosino e la russa Lina Zinov’Evna Saltykova. Le candidate sono state selezionate fra oltre venti candidature proposte dalle varie associazioni nazionali e internazionali.
La vincitrice, riceverà un premio di 20.000 euro le altre due finaliste riceveranno un premio di 5.000 Euro. Nella stessa serata sarà assegnato anche il Premio Soroptimist Club Valle d’Aosta, che. andrà ad una delle altre proposte in candidatura. La nona edizione è promossa dal Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Fondazione CRT, il Soroptimist International Club Valle d’Aosta e il Casino de la Vallée. Il Premio ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. “Diritti Umani Senza Frontiere” è il tema centrale per la valutazione delle candidature e l’assegnazione del Premio. Gli obiettivi del premio sono: valorizzare il ruolo della donna nella società, nella cultura, nella politica; mantenere vivo il dibattito sui grandi temi, considerati valori fondanti della democrazia; diffondere una cultura di pace e di solidarietà, fondata sulla salvaguardia dei diritti umani, con particolare attenzione ai paesi meno privilegiati. Il Premio potrà essere assegnato a donne che si sono particolarmente distinte nel perseguimento degli obiettivi sopra richiamati.
“La riunione ha permesso di visionare tutte le candidature proposte – spiega il Presidente del Consiglio Perron – che si sono confermate di grande impatto sociale e civile. Ancora una volta ci siamo trovati di fronte a delle donne di tutti i continenti che hanno speso la loro vita per aiutare gli altri, per dare una speranza a chi soffre.”
ebrea, per molti anni ha lavorato in diversi istituti scientifici di ricerca e nel 1989 è diventata cristiana. Nello stesso anno incontra Padre Aleksandr Men che la porta nella clinica pediatrica russa RDKB in cui inizia a prestare la sua opera con un piccolo gruppo di volontari. Successivamente il gruppo diventa una organizzazione no profit che prende il nome di “Fondo pubblico regionale di beneficenza per l’aiuto ai bambini gravemente malati e indigenti”. Tale attività sostiene specifici progetti di ricerca scientifica e prevede la fornitura di medicinali per i bambini più poveri.
di Adriana Cesarò