Angelo D’Arrigo l’uomo che volava libero
Dicembre 2, 2006 in Sport da Redazione
Angelo D’Arrigo, pilota di deltaplano e morto a soli 44 anni, è passato alla storia del volo libero per imprese al limite dell’estremo. Alcune sue sfide lo videro protagonista sull’Everest nel maggio del 2004, in Aconcagua, la vetta regina della Cordigliera delle Ande, lo scorso capodanno. Non era solo appassionato di volo libero come attività sportiva, ma studiava anche il volo dei rapaci. Per seguire le loro migrazioni si spinse fino nel Sahara, attraversò il canale di Sicilia, volò dalla Siberia fino al mar Caspio e salì sulle montagne più alte del pianeta. Il tutto in deltaplano, con decollo al traino di un ultraleggero per poi planare in condizioni spesso al di sotto dei 40 gradi e venti sostenuti.
Per sfidare tali limiti, non esitò a coinvolgere strutture tecnologicamente avanzate quali il Centro Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare ed il Centro Ricerche Fiat-Elasis, dove ebbe modo di sperimentare a terra le condizioni che avrebbe trovato in volo.
Meno note sono altre imprese, quelle umanitarie, dove non serve un deltaplano, ma lo stesso grande cuore dei voli d’alta quota. D’Arrigo si è prodigato a sostegno di bambini del Tibet e sudamericani, quelli che aveva conosciuto durante I suoi viaggi, quelli che probabilmente avranno manifestato stupore di fronte all’uomo volante ed al suo insolito mezzo, un deltaplano di tela, senza motore.
Questo campione di coraggio e umanità non lo si vede volare nei cielo azzurri ma il suo ricordo è saldo tra gli appassionati della disciplina del volo libero e tra coloro che sono rimasti “imbrigliati” dallo stupore di conoscere le sue prodezze.
In Sardegna è stato proposto di intitolare al pilota di deltaplano l’aeroporto di Catania, terra che gli diede i natali.
Nei fatti la procedura sembra arrivata a buon punto, grazie anche all’appoggio di numerosi enti ed associazioni, pubblici e privati. Oltre a quelli siciliani, come il Consiglio degli ordini dei professionisti di Catania e l’associazione degli Industriali, non sono mancati altri nazionali ed internazionali, quali le ambasciate di Perù ed Inghilterra, associazioni umanitarie come l’AIDO, culturali e sportive
di RandoMix