Come le foglie di Giacosa
Gennaio 11, 2007 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – E’ risaputo come a teatro ogni anniversario rappresenti il pretesto per riproporre testi più o meno inediti, nella speranza di riavvicinare il pubblico ad autori talvolta caduti nel dimenticatoio: il discorso vale anche per Giuseppe Giacosa, il più celebre commediografo di età umbertina nato nel 1847 e scomparso nel 1907, la cui produzione teatrale non sembra oggi più interessare l’asfittica scena italiana.
In questi giorni al Teatro Gobetti, prodotto dall’Associazione LiberiPensatori Paul Valery, in collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile Torino, il regista Oliviero Corbetta propone per il cartellone di Insolito 2007 quel “Come le foglie” la cui prima rappresentazione, il 31 gennaio del 1900 al Teatro Manzoni di Milano, segnò in maniera indelebile la nascita di una fase teatrale simbolo dell’intero Novecento italiano: nel ripercorrere il crack economico della famiglia Rosani, il drammaturgo canavesano fotografa, in un contesto decisamente antieroico, la differente reazione tra chi cerca appiglio in un radicato senza della famiglia e chi, invece, intraprende un “rivoluzionario” percorso di evasione e fuga verso un universo frivolo ed artificiale, esponendosi “come le foglie” ad un destino precario ed incerto.
Oliviero Corbetta ambienta la vicenda, quattro atti per due ore con intervallo, in un ambiente neutro dove una serie di “cornici mobili” sono le soglie da cui entrano ed escono di continuo i personaggi, tableaux vivants di bianco vestiti in un mondo che vive un profondo cambiamento e di fronte al quale diverse sono le modalità di reazione: c’è, infatti, chi affida le proprie speranze al tavolo verde e chi ad un’improvvisata carriera artistica, mentre il solo Giovanni Rosani, il capofamiglia di un ispirato Giorgio Lanza, resta ostinatamente legato ai valori della tradizione e del lavoro. Una vicenda privata che diventa simbolo di un’intera società dove il conflitto generazionale, nei primi tre atti reso con dialoghi serrati ed incisivi, si risolve nell’ultima parte in un happy end drammaturgicamente un po’ “forzato”.
Applausi meritati a tutto il cast dallo sparuto pubblico presente: si replica fino a domenica 14 gennaio.
“Come le foglie” di Giuseppe Giacosa: uno spettacolo dell’Associazione LiberiPensatori Paul Valery, in collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile Torino, per la regia di Oliviero Corbetta.
Torino, Teatro Gobetti, fino a domenica 14 gennaio.
di Roberto Canavesi