Memorie dal sottosuolo
Gennaio 12, 2007 in Spettacoli da Roberto Canavesi
Resoconto di un itinerario infernale con protagonista un uomo dappoco ed infame, un “topo del sottosuolo” come lui stesso ama definirsi, lo spettacolo si rivela essere un’inquietante e grottesca istantanea di un animo umano fotografato nella sua dimensione più abietta e ridicola, una condizione sotterranea nella quale l’anonimo protagonista “galleggia” tra contrastati rapporti con la giovane prostituta Lisa e con il suo buffo servo Apollon.
Nella suggestiva scena di Carmelo Giammello, un unico grande ambiente al bisogno sporco ed impolverato tugurio, innevata strada o luccicante e colorato bordello, si consuma la parabola dialettica del protagonista, antieroe per definizione che dall’incontro con la donna trova la forza per stilare i fallimentari conti di un’intera esistenza: un gioco al massacro che individua presto la vittima sacrificale nell’eterea Lisa, l’innocenza allo stato puro ben impersonata dalla brava e seducente Euridice Axel, e che assume risvolti comici e grotteschi nei continui incontri-scontri con l’Apollon di Pietro Biondi, l’anziano servo feroce coscienza critica nel suo buffo intercalare di citazioni dai Salmi, e che tanto ricorda il cechoviano Firs de “Il giardino dei ciliegi”.
Gabriele Lavia domina con maestria la scena alternando il delirio verbale del suo personaggio a divertenti siparietti con un pubblico di continuo stuzzicato, provocato, interrogato, tra il serio ed il faceto, sul destino dell’uomo e dell’umanità: applausi a scena aperta, si replica fino a domenica 21.
Torino, Teatro Carignano, fino a domenica 21 gennaio.
di Roberto Canavesi