DanceBook – Parole in Movimento
Febbraio 15, 2007 in Attualità da Redazione
A come Avanguardia, B come Barocco…
Se le parole possono diventare musica, nulla vieta alle lettere dell’alfabeto di essere danzate. Come nella celebre poesia di Arthur Rimbaud in cui la sonorità delle vocali evocava luci e colori, il procedimento sinestetico si estende allo spazio e al movimento, creando un abbecedario di coreografie, ritmi e volteggi per un viaggio attraverso generi e culture di ogni parte del mondo.
Nasce così, da un’idea di Roberto Tarasco, Dance Book, un ciclo di incontri che, a partire da febbraio fino a giugno, con cadenza settimanale, assocerà ad ogni lettera una danza, uno stile, una tecnica, andando a scoprirne le valenze culturali e il valore artistico.
La lettura di brani letterari e l¹intervento di attori, docenti e critici dello spettacolo faranno da viatico per addentrarsi in mondi ogni volta diversi, per comprendere la simbologia nascosta dietro a danze altamente formalizzate o, al contrario, per lasciarsi catturare dal puro piacere istintivo di un ritmo che parla ai sensi più che alla ragione.
Il pubblico potrà assistere a brevi dimostrazioni di coreografie da camera, danzate su musiche eseguite dal vivo o registrate, ma anche essere coinvolto in prima persona in improvvisazioni, azioni corali o vere e proprie lezioni, in cui chi vorrà potrà apprendere i primi rudimenti di un ballo africano o i movimenti base di una danza indiana, russa, sudamericana.
Il primo appuntamento, venerdì 16 febbraio, A come Avanguardia è presentato dall’associazione Ginger Company, con la partecipazione della giornalista Elisa Guzzo Vaccarino, che proporrà letture, filmati e musiche di un periodo storico molto importante anche per la danza.
Alla voce Avanguardia di “Dance Book” appartiene senza dubbio l’unica corrente portabandiera del nuovo nel nostro paese agli inizi fibrillanti del secolo scorso, quella futurista. Oltre all’architettura, alla cucina, al design, l’avanguardia futurista si è occupata infatti clamorosamente di teatro, di musica e di danza. Il “manifesto della danza” si specchia nel solo dell’aviatrice-aereo su voce recitante di Marinetti, il “manifesto della scenografia” si traduce in aero-coreografie su pitture di Prampolini, che mette in scena le sue fulminanti pantomime. Se Marinetti si scaglia contro Wagner e il tango, il musicista Casavola ne scrive uno raffinato, alla Satie, di tutt’altro segno che non le composizioni per “intonarumori” di Russolo. E la danzatrice Valentine de Saint-Point firma un ardito “manifesto della lussuria” rivendicando alla donna una soggettività che non teme di competere con gli ardori maschili dei suoi amici-nemici.
A come Avanguardia
Venerdì 16 febbraio, ore 21.
Palazzo Graneri della Roccia,
Via Bogino 9 – Torino
Prossimo appuntamento: Venerdì 23 febbraio, B come Barocco
Per informazioni:
www.circololettori.it
di Redazione