E’ nato un nuovo orsetto allo zoo di Berlino
Aprile 18, 2007 in Racconti da Meno Pelnaso
Berlino è in festa come se questa nuova nascita sancisse il definitivo affrancamento da un passato grigio ed angosciante e un rientro in una normalità romantica e caramellosa.
La Germania tutta partecipa alla festa ed i telegiornali fanno rimbalzare curiosità e foto del
batuffolino bianco che si guarda intorno stranito, nella sua vasca grigia di cemento armato, mentre squittii di meraviglia vengono lanciati nella sua direzione da bambini, trecciute valchirie, anoressiche biondine, giunoniche matrone e altri visitatori in brodo di giuggiole.
La stampa internazionale ha globalizzato l’evento ed ora, dalle Alpi al deserto dei Gobi o alle sterminate pianure americane e alle spiagge australiane, chiunque conosce il nome dell’orsetto, quante volte succhia il latte dalla madre e come e’ tenero mentre trotterella o dorme sul pavimento di cemento della sua gabbia.
Anche in Italia chiunque guardi le immagini alla televisione o sui giornali di questa pallina bianca su sfondo grigio, fa gli stessi affettuosi commenti e sogna, in cuor suo, di avere quel cosino caldo rannicchiato in grembo.
Ora anche tutti gli altri zoo sparsi in Europa e nel mondo, per non essere da meno, spargono notizie su nuovi nati, non solo orsi, e i giornali si affrettano a mostrarne le immagini.
Ma, scusate, mi sfugge qualche cosa.
Ma non era in Germania che hanno sparato ad un orso bruno, reo solamente di aver girovagato fuori dai confini nazionali per vedere un po’ il mondo circostante, senza neppure prendere in considerazione la possibilità di rinchiuderlo in una gabbia e restituirlo ai boschi da cui era partito o ad affidarlo ad uno zoo (magari lo stesso dove ora i cuori palpitano per vedere il neonato)?
Ma non era in Europa che gli stessi mezzi di comunicazione, che oggi fanno gli occhi dolci all’orsetto bianco, avevano seguito le avventure dell’orso bruno con morbosa curiosità pari a quella profusa in alcune trasmissioni americane durante gli inseguimenti di pericolosi delinquenti o serial-killer evasi?
Ma non era in Baviera (Germania) che colui che ha ammazzato l’orso bruno, di cui sopra, si pavoneggiava davanti le telecamere per il “bel colpo”? Come se sparare con un potente fucile da caccia, da parecchi metri di distanza, mimetizzati dietro un cespuglio, ad un essere vivente dotato solo di denti ed unghie, possa essere una dimostrazione di coraggio quale quelle dei nostri antenati che con lance e frecce uccidevano per mangiare e non per sport!
… e più in generale …
Ma non era in Germania che erano forti i movimenti per la salvaguardia della natura?
Ma non era in Europa dove erano state più volte organizzate grandi manifestazioni dei movimenti animalisti contro i laboratori dove si tenevano in cattività animali condannati a fare le cavie per lo studio della tossicità dei prodotti di bellezza?
Ma non era in Europa che attrici, soubrettes ed animalisti si dipingevano il petto e le chiappe con scritte che condannavano la costrizione in cattività di animali?
… Non sarà stata certamente solo una scusa per esibirsi nudi e mettersi in mostra davanti ai fotografi, vero?
Ma non erano gli stessi seni e chiappe che ospitavano alternativamente scritte e condanne (con caratteri di dimensioni diverse a seconda della potenza dei sentimenti e della superficie a disposizione) contro l’uso di pellicce e lo sterminio delle foche?
Ma non aveva scatenato uno scandalo mondiale la foto di un cucciolo di foca massacrato a bastonate e la caccia agli orsi polari sparando dall’elicottero? … E anche in questo caso su alcuni seni e pance erano fiorite scritte a beneficio di fotografi e giornalisti!
Ma non e’ in aumento il numero delle persone nel mondo che non dorme la notte perché l’innalzamento della temperatura sta facendo ridurre l’habitat polare e gli orsi bianchi, e quei loro
meravigliosi cuccioli che non hanno avuto la fortuna di nascere sotto le telecamere in una gabbia di cemento dello zoo di Berlino, stanno morendo?
Ma …
Ma non era in Italia che masse furenti avevano decretato la fine degli zoo, in quanto immorale costringere un essere vivente intelligente al carcere a vita, condannando quelle società che ancora li finanziano e ne fanno uso?
Ma non era in Italia che i circhi, e i loro zoo itineranti, venivano additati al pubblico ludibrio perché facevano uso a scopo commerciale di esseri viventi (orsi compresi) relegati in gabbie anguste?
Ma non era in Italia che venivano considerati scandalosi ed proclamati illegali, allo scopo di impedire la mercificazione di animali trafugati illegalmente, i mini- zoo di quei privati che stipavano (e stipano ancora!) in monolocali angusti, perché fa trendy, alcune mini-gabbie o mini acquari contenenti i più tristi tra gli animali che popolano le nostre case?
Ma non e’ in Italia dove giornali e televisioni tuonano epiteti contro quegli scriteriati che abbandonano i cani in autostrada, quando i figli o le fidanzate si stufano del cosino peloso troppo cresciuto, che deve purtroppo fare pipì tutti i giorni, rischiando anche di causare incidenti mortali, oltre che per le povere bestie, anche per gli automobilisti che piombano su di loro a 130 Km orari?
Ma non e’ in Italia, e nel resto del mondo, in cui si condannano le lotte furibonde e mortali tra cani, o animali d’altro genere, allevati in condizioni vergognose per attizzare la loro rabbia e la loro aggressività, organizzate per il gioco d’azzardo e per la soddisfazione degli istinti sadici del più “intelligente” tra gli esseri viventi?
Ma …
Ma non eravamo in una società moderna, organizzata ed intellettualmente avanzata?
Ma …
Ma che bell’orsetto e’ nato nello zoo di Berlino.
Sembra proprio un peluches come quelli che si vedono nei cesti dei supermercati a cui i bambini strappano gli occhi di plastica.
Ma …
Ma che bell’orsetto e’ nato nello zoo di Berlino.
La sua foto contrasta un po’ con quella della pagina successiva del giornale, dove un bambino magro magro sta chiaramente morendo di fame e malattie, ma basta saltarla e passare subito alla pagina dei programmi televisivi.
Ma …
Ma che bell’orsetto bianco e’ nato sotto un cielo plumbeo, tra il cemento grigio di una gabbia dello zoo di Berlino …
Mah!
Affettuosamente Vostro
Meno Pelnaso
di Meno Pelnaso