I Suiseki in Cina
Giugno 6, 2001 in Giardinaggio da Redazione
La Madre Cina riposa su una larga porzione del continente Asiatico, mentre il Giappone si sviluppa solo su isole: le caratteristiche fisiche dei paesaggi sono così diverse che ogni cultura ha venerato peculiari forme rocciose caratteristiche del proprio territorio e dei propri miti. Le pietre venerate in Cina sono miniature rappresentative delle sacre montagne e dei divini Immortali. Nell’immaginario popolare cinese, infatti, un posto notevole è attribuito agli otto Immortali e alle loro fluttuanti Isole orientali. L’acqua, riferita alle montagne nella classica poesia cinese, è sinonimo di marea celestiale o di cosmico oceano, dove le isole dei Divini Immortali fluttuano e l’acqua e le montagne sono attributi degli Dei Dragoni.
Un haiku scritto da una mia cara amica di origine cinese recita
Sacred spirit stones,
Sights of ancient Ancestors,
Whisper in the sand…
Sacre Pietre Spirito,
Visioni di antichi Avi,
Sussurro tra la sabbia…
Esempio di grandi e stupefacenti pietre cinesi e paesaggio
I vecchi Cinesi credevano che nelle più alte montagne, da qualche parte, ci fosse una grotta che era una esatta rappresentazione del mondo esterno. Secondo queste leggende, nel centro della grotta si troverebbe una stalattite che emette il latte dell’appagamento. Ogni pietra che suggerisce una montagna, grotta o stalattite, diventa simbolicamente importante. Quest’idea è rinforzata dal concetto cinese che in aggiunta al nord, al sud, all’est e all’ovest, il più importante orientamento è “dentro”.
Caratteristiche pietre cinesi
Ciò perché la cultura cinese guarda al paradiso “dentro” le cose, mentre la cultura occidentale guarda in alto e all’esterno delle cose: questo concetto è peculiare delle culture orientali che pongono al centro l’universo, mentre gli occidentali al centro pongono l’uomo. Nell’arte Cinese, quest’orientamento provoca una ricerca di un “mondo tra i mondi”, per un immaginario di sorprendenti e imprevedibili posti.
Dovete pensare che i primi Cinesi vivevano in grotte di calcare con numerosi tunnel inesplorati e senza fine, dove scorrevano torrenti, si erano formati laghi, lucernari e pure si affollavano pesci. La geografia di questo mondo era così complessa che la gente non avrebbe potuto esplorarla o mapparla neanche dopo numerosi anni, e, paradossalmente, una volta emersi dalle grotte, avrebbero potuto facilmente vedere e aggirarsi attorno “a questo mondo tra i mondi”.
altre pietre cinesi
Questo fatto è connesso ad un altro altrettanto strano: la storia Cinese, nella loro cultura, inizia senza un mito di creazione, che verrà sviluppato molto più tardi. Noi possiamo supporre che i Cinesi, siccome erano molto più familiari con un mondo per larga parte “interno” più che “esterno”, quindi senza fine, non si preoccuparono di spiegare l’inizio del mondo.
pietre cinesi
Un altro collegamento tra le grotte e l’arte cinese sono i giardini. Niente è più strano per un occidentale del fatto che, nei giardini cinesi, pietre, acqua e costruzioni predominano su fiori e piante. Soprattutto, i giardini sono costruiti in modo che l’osservatore non possa mai vedere l’intero paesaggio, ma solo una parte: ciò evoca i mondi interiori delle grotte di calcare.
Le pietre, come i quadri, non sono limitate dagli anni o da date culture e neppure sono confinate all’ovest o all’est, ma possono servire da ponte che trascende il tempo, lo spazio e le culture per raggiungere i cuori e le menti di ogni popolo.
Gli esperti di suiseki cinesi hanno classificato i gongshi in accordo all’estetica, alla geologia e alle caratteristiche geografiche di provenienza; per brevità non ci dilunghiamo nel descrivere le varie differenze, ma vi forniamo un elenco con la visione di alcune pietre interessanti:
Si trovano i Lingbi (calcari) nella provincia di Anhui (assomigliano molto alle pietre palombino italiane e alle furuya giapponesi), i Ying (sempre calcaree, con depositi di calcite) nella provincia di Guangdong e Guanxi, i Taihu nel lago Tai (calcare duro ma fragile), le pietre Kun nel Kunshan (provincia Jiangsu), formati da cristalli ghiacciati di dolomite provenienti da silice liquida che si infilò nelle cavità tessendo le pietre.
Poi ci sono le pietre di cera gialla (huanglashi), il legno pietrificato, le pietre Zibowen provenienti dalla decomposizione di calce, granito o argilla, le pietre Ying nere (vd. figura superiore), le pietre Fengli nella provincia di Xinjiang e nel deserto del Gobi (pietre deserto formate dall’azione combinata del vento e della sabbia), le pietre Rosse di fiume…
Qui potete osservare (nel dettaglio se cliccate sull’immagine!) alcuni esempi di queste pietre cinesi.
di G. Ronin