L’ombra del vento
Maggio 13, 2007 in Libri da Tiziana Fissore
Titolo: | L’ombra del vento |
Autore: | Carlos Ruiz Zafon |
Casa editrice: | Mondadori |
Prezzo: | € 18,00 |
Pagine: | 438 |
E’ stato un bellissimo regalo di Natale questo libro di un autore a me finora sconosciuto ed è un chiaro esempio di come un libro quando è veramente bello possa diventare famoso non tanto per la pubblicità fatta ma per un passaparola da un lettore all’altro fino a raggiungere, come diceva la striscia applicata “1 milione di copie vendute in Europa”.
L’autore ha molta fantasia forse perché ha sempre scritto libri per ragazzi ma ha saputo miscelarla in modo sublime con il mistero, facendo scaturire una storia che è una tragedia per la maledizione che la pervade ma allo stesso tempo, grazie alla suspense diventa quasi un thriller.
Proprio perché Zafon è stato un autore per giovani, inizia come un romanzo per adolescenti dove esiste un tesoro, un segreto che in questo caso è rappresentato da un libro che si rivelerà ‘maledetto’ e che un ragazzino di nome Daniel adotta in un luogo pieno di fascino ‘il cimitero dei Libri Dimenticati’.
Questa ‘adozione’ segnerà l’intera esistenza di Daniel ed il ragazzo si troverà a contatto con vicende avvenute in passato e destinate a ripetersi. Passato che si mescola al presente, creando un mondo magico, un romanzo nel romanzo. Ma tutto ciò non è che una metafora per far capire qual è il perno che fa girare il mondo ed intere generazioni, un perno che è il centro del romanzo ed è ciò che fa nascere coincidenze, misteri, amori tragici.
I veri protagonisti della trama sono Vita e Morte, Eros e Thanatos.
Bellissimi i personaggio descritti e che si muovono in maniera magistrale come si conviene nei romanzi d’appendice, personaggi drammatici ma anche umoristici come il grande Fermìn Romero de Torres.
In questo thriller che thriller non è, e neppure un noir, non c’è sangue e quando appare rappresenta la sofferenza subita dall’uomo di tutti i giorni che cerca di ribellarsi al dittatore ma c’è anche un messaggio importante: i libri che nel romanzo vengono bruciati, non devono mai essere bruciati, perché sono la voce scritta di uomini che raccontano la loro vita, a volte dura quando il destino si accanisce.
Il libro racconta dunque non solo fatti ma soprattutto sentimenti, emozioni che s’intrecciano e s’incastrano fino a formare il grande puzzle del mistero della vita che può essere piena di rabbia, dolore, sofferenza fisica e psicologica ma anche bella e triste.
L’unica nota se si può definire un po’ grigia è nella traduzione che a volte non rende appieno il senso nella nostra lingua.
Una Barcellona austera in una Spagna franchista è quella che fa da sfondo nel romanzo e svolgendosi la vicenda nel 1945 appare un paese che deve ancora guarire dalle ferite profonde della guerra civile.
Zafon ha una carriera di sceneggiatore alle spalle e la rivela nelle bellissime descrizioni delle ville delle colline del Tibidabo, gli antichi palazzi delle Ramblas e le avenidas molto pittoriche ed affascinanti.
Bellissima anche la copertina dove un bambino accompagnato per mano dal padre in una strada nebbiosa, pare voler fare un balzo in avanti per staccarsi e raggiungere un futuro che però è ancora nascosto dalla nebbia. Il voler raggiungere in fretta il mondo degli adulti con le sue difficoltà non sarà facile e più difficile ancora il vivere certe esperienze. Si spera che il vento porti via la nebbia e che si riesca a far luce nella propria vita.
di Tiziana Fissore