Mal di pietre
Agosto 21, 2007 in Libri da Stefano Mola
Titolo: | Mal di pietre |
Autore: | Milena Agus |
Casa editrice: | nottetempo |
Prezzo: | € 12,00 |
Pagine: | 119 |
Che cosa ci racconta Milena Agus in Mal di pietre? La vita di una donna, in Sardegna, a cavallo della seconda guerra mondiale, dal punto di vista della nipote. Origini umili, una gran sensibilità, troppo desiderio d’amare, stretta e sofferta dentro alle convenzioni e ai ruoli, passione per la scrittura e la lettura. Mescolando tutto questo e pensando a come potevano essere quegli anni, non è difficile credere che questa donna venga sfiorata dal timbro della pazzia. Non sta bene per esempio scrivere poesie d’amore ai potenziali pretendenti. Che infatti non si ripresentano mai. È una specie di benedizione allora ospitare uno sfollato cagliaritano che quasi per contraccambiare si offre di sposarla. Suo malgrado la donna è costretta ad accettare. Nel tempo, tra lei e l’uomo, nascerà qualcosa, a metà, come spesso accade ai nostri sentimenti zoppi. In realtà la donna sfiorerà, per una volta soltanto, il vero grande assoluto amore, qualcuno che la saprà non solo toccare ma anche ascoltare. Succederà durante un soggiorno in continente, in un centro termale, per curare il mal di pietre del titolo. Per non sciupare troppo, lasciamo il resto della trama a chi leggerà il libro. Aggiungiamo solo che oltre alla storia della nonna, conosceremo per frammenti e specchi anche quella della nipote che scrive e di sua madre
La storia c’è, ed è bella, per la sua capacità di andare oltre il quadro di costume. Dietro c’è un interrogarsi sull’amore. Su come in fondo poi questo sentimento ingombrante, così facile da pronunciare quando non siamo noi in primo piano, sia poi sempre incidentato dalle contingenze e dagli sfasamenti di tempo e luogo. Milena Agus ne esplora l’assoluto e il tutti i giorni, ma anche il troppo dire e il suo contrappasso, il non saper dire. In questo sta anche il pregio del libro, che non è dunque solo incernierato alla Sardegna, pur essendo la Sardegna ben presente in paesaggi, cose, cibi. Lo fa con una scrittura che non si guarda allo specchio, essenziale, precisa, al servizio della storia da raccontare. Con questo libro Milena Agus è nella cinquina del Premio Campiello 2007, e a nostro modesto parere, ha buone possibilità di correre per la vittoria finale.
di Stefano Mola