La Vedova Allegra al teatro della Versiliana
Ottobre 19, 2007 in Medley da Redazione
Il teatro della Versiliana a Marina di Pietrasanta si è trasformato per una sera (21 agosto) in Parigi, mettendo in scena, nell’ambito della Versiliana Festival, “La vedova allegra” o “Die lustige Witwe”, la celebre operetta di Franz Léhar, capolavoro immortale di quel genere che ha dominato le scene teatrali di tutto il mondo fino a metà Ottocento, quando nuove forme di intrattenimento ottennero il consenso da parte del pubblico.
La rivalutazione dell’operetta in atto da alcuni anni ha finalmente restituito “La Vedova allegra” al grande patrimonio del teatro musicale europeo, ricordando che si tratta di un capolavoro assoluto sia dal punto di vista drammaturgico, sia da quello musicale, con una trama dal carattere apertamente sensuale, che ci riporta al clima disinibito della Vienna di Freud e di Schnitzler.
Tra le note di “E’ scabroso le donne studiar” la Compagnia Italiana di Operette ha messo in scena l’agitazione del barone Zeta, ambasciatore del Pontevedro a Parigi, che riceve dal proprio governo un ordine tassativo, quello di impedire che la signor Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, si risposi con uno straniero, proprio per evitare la rovina economica del proprio Paese.
Infatti, se la donna, il cui patrimonio è stimato in cento milioni di dollari, dovesse convolare in seconde nozze con uno straniero, il capitale abbandonerebbe la Banca nazionale Pontevedrina.
Il barone Zeta, coadiuvato dal cancelliere un po’ pasticcione Niegus, cerca di persuadere il conte Danilo Danilowich, segretario all’ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova, ignaro del fatto che tra i due vi fosse stata una relazione antecedente il matrimonio di Anna. Ora il conte, ferito nell’orgoglio, non vuole ammettere di essere ancora innamorato di Anna, che, da parte sua, pur amando Danilo, fa di tutto per non dimostrarglielo e per ingelosirlo. Durante una festa che la vedova Anna Glavari organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni del conte Danilo, sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, Anna dichiara a tutti gli invitati di voler sposare un francese, Camillo de Rossillon. Danilo abbandona furioso la festa.
Tutto pare ormai perduto, ma sarà Niegus che, più per caso che per merito, riuscirà a sciogliere l’equivoco e a far confessare a Anna e Danilo il loro amore.
Con “La vedova allegra” nel 1961 Sergio Corucci, fondatore della Compagnia Italiana di Operetta, ottenne nel corso di una tournée in Sud America uno strepitoso successo di pubblico, sia dentro sia fuori il teatro. Dopo cinquant’anni di successi la Compagnia, adeguandosi ai tempi, ha riproposto questa operetta di successo, i cui librettisti sono Victor Leòn e Leo Stein, servendosi di un’efficace messa in scena e di costumi sontuosi, per la regia e le coreografie di Serge Manguette.
Cinquanta gli artisti coinvolti, tra musicisti, cantanti e ballerini, tra cui spicca nel ruolo di Anna Glavari Elena D’Angelo.
di Mara Martellotta