I puffi sanno. Parola mia
Dicembre 16, 2007 in Medley da Redazione
Voglio rendere partecipe il mondo di una teoria che mi assilla da tempo. A volte, non dormo la notte per cercare nuovi indizi che mi indichino se la strada giusta sia proprio quella che sto percorrendo. Nei momenti più impensabili, nuove immagini si mostrano a me, quasi come delle apparizioni ultraterrene. Segno, scrivo, elaboro. Quindi, dopo tutto questo elaborare dati, sono giunta alla conclusione che questa scoperta debba essere conosciuta nel mondo.
Per farla breve, ecco la Verità: I Puffi sono Hare Krsna.
Non so se ci sia qualcuno davvero ferrato su questa religione. Innanzitutto, sfatiamo dei falsi miti: non si tratta di una setta malefica, che droga la massa con dolcetti micidiali. Sono dei religiosi veri e propri, con un culto profondo e interessante. Niente da invidiare al Cristianesimo. Anzi. Se posso dare un giudizio da atea (o agnostica) convinta è che gli Hare Krsna abbiano in realtà il più alto tasso d’amore nei loro testi e nelle loro preghiere. Questa filosofia deriva dall’Indù ed i suoi testi sacri (i Veda) sono i più antichi del mondo. A ben vedere, leggendo la parola di Krsna e confrontandola con quella di Gesù o di Buddha o di Allah, si nota quanto si tratti di religioni simili, con punti di incontro e somiglianze preoccupanti. Cambiano i nomi, alcuni riti, il modo di concepire la religione. Ma si tratta della stessa storia che si ripete, in ogni civiltà. Non voglio tenere una lezione di teologia nè spiegarvi per filo e per segno ogni punto di Krsna e dei suoi devoti. Solo, voglio portarvi a visitare il magico mondo dei Puffi!
Partiamo dalle ovvietà: i Puffi sono blu. Krsna (Dio) è anch’esso Blu. Per essere più precisi, in realtà è del colore delle nuvole quando sta per piovere. Quindi, a mio parere, il colore dei puffi è stato scelto accuratamente. Ma questo è niente.
Gli Hare Krsna utilizzano un metodo molto particolare per pregare: un tempo esisteva la meditazione ma oggi, nell’era di Kali-yuga (della perdizione), questa non è più possibile, quindi ecco il modo più semplice ed immediato per avvicinarsi a Dio: il canto. Il Canto degli Hare Krsna è questo: Hare Krsna Hare Krsna Krsna Krsna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare. Una cantilena, da ripetere ossessivamente, ad orari ben precisi del giorno. Con devozione. Questo canto si chiama Maha-mantra. Cosa c’entra coi puffi? E’ presto detto: hanno anche loro un Mantra. Ricordate? Spesse volte si vedono i puffi prendersi per mano e, in un girotondo ossessivo ma felice, intonare tutti insieme l’antico canto: LA LA LALALLALLA LALLALALLALLA… Un caso?
Continuando, c’è la questione delle Puffbacche. Il cibo -l’unico cibo- che mangiano gli esserini Blu. Sono vegetariani ed hanno un nome speciale per indicare ciò che ingeriscono (puffbacche, appunto). I devoti mangiano la Prasada: patate, verdure, frutta che offrono a Dio come sacrificio. Pensano, infatti, che anche gli animali abbiano un’anima, quindi il comandamento NON UCCIDERE indicherebbe il divieto anche di eliminare qualsiasi forma vivente. Altrimenti, pensano, avrebbe detto NON COMMETTERE UN OMICIDIO.
Queste sono le somiglianza più lampanti. Ma c’è di più, molto di più.
Pensiamo innanzitutto a questo: un cartone animato, in quanto tale, può e deve poter permettersi qualsiasi cosa. Ricordate gli Snorky? Vivevano sotto il mare, con storie del tutto simili ai nostri amici Puffi, ma erano allietati da tutti i comfort possibili. Discoteche, televisioni.. ogni cosa. Invece i puffi vivono in villaggi, in mezzo al verde, isolati dal mondo. Ognuno di loro ha un lavoro ben preciso, tutti devono aiutare la comunità a progredire. Non esiste un Puffo non operativo. Così Dice Cristina D’Avena: “E se qualcuno c’è che troppo pigro è, certo quattrocchi sì lo sgriderà!”. Facendo un parallelo con il mondo degli hare Krsna, quindi, troviamo questo: i Devoti hanno un loro villaggio, posto al di fuori di ogni città, in mezzo al verde. Non hanno le comodità che noi tutti conosciamo (nei villaggi sì, ma riflettendo sul Vero Devoto, Egli si stacca da tutto ciò che è materialità) e il lavoro è posto alla base del credo. Infatti, ogni amico di Krsna vuole rendergli servizio, in quanto VIVE per lui. C’è anche una seconda ipotesi sulla questione lavorativa: la divisione in Caste. In India, soprattutto nel periodo del pre-colonialismo, l’intera popolazione seguiva strettamente questa divisione, portando prosperità nel Paese (con l’arrivo degli Inglesi questo purtroppo cambiò e determinò un brusco ritorno alla povertà nel continente). Per questo il villaggio dei puffi è tanto attivo, a mio parere. E perchè lavorano con gioia? Perchè ogni azione, se compiuta per Krsna, è semplicemente Felice. Nessun devoto è triste, nel servire il Signore. Krsna dice, nel Testo Sacro: “Non invidio e non favorisco nessuno. Sono Imparziale con tutti, ma chiunque Mi offra un servizio con devozione vive in Me; egli è un amico per Me come Io sono un amico per lui”.
Grande Puffo è l’uomo che guida il Villaggio. Ha 542 anni. Combatte contro Gargamella, mago Malefico, che sogna di recuperare sei puffi per trasformare metallo in Oro.
Innanzitutto, la somiglianza più lampante: Grande Puffo è semplicemente un Guru Autentico, che insegna i concetti di Dio. Un Guru buono, che tutto può (“trasforma un puffo assai cattivo in un puffo che puffa bontà”), proprio come i Maestri dei Devoti. Esistono anche i Guru Cattivi, i Falsi Guru. Quelli che, nella nostra era, dispensano saggezza in cambio di Danaro. Possiamo individuarne un campione nel Mago Gargamella. Seguito da un gatto, Birba. Perchè questo nome? Il gatto è un animale autonomo, che però segue in una certa misura il padrone. Birba si è trovato, suo malgrado, un padrone cattivo. Ma potrebbe certamente redimersi. Birba, indica un personaggio che sta deviando per una brutta strada, ma potrebbe sempre tornare sulla retta via.
Anche gli anni di Grande Puffo sono significativi. Un tempo, infatti, gli uomini vivevano molte migliaia di anni. Nell’epoca in cui la Meditazione era il metodo di avvicinamento a Dio più completo ed utilizzato. Grande Puffo non è certamente il più vecchio. C’è Nonno Puffo, per esempio, che torna nel villaggio dopo ben 500 anni (quindi si presuppone che ne abbia almeno 1000 ). Anch’esso, a mio parere, rappresenta un Guru Autentico, che viaggia per il mondo per portare la Parola di Dio (come Prabhupada degli Hare Krsna). Infine, anche i sei puffi sono ricollocabili alla cultura dei devoti. Sei, infatti, erano i Gosvami esperti nello studio di tutte le Scritture con lo scopo di stabilire in tutto il mondo la vera religione. Lasciarono molti scritti per guidare i devoti, libri che forniscono ai nuovi arrivati le prime direttive. Visto che Gargamella agisce per l’eliminazione di essi, forse il suo vero scopo è quello di estirpare la religione dal mondo. Gargamella è anche il fautore di Puffetta: mandata nel villaggio per traviare i Puffi, come tentazione. Ma Grande Puffo riuscì a mutare il suo carattere in buono. Puffetta può essere vista come Kalì-yuga, l’epoca delle illusioni. In cui solo l’aspetto – suadente di una puffetta – e la materialità ha valore, non l’essere. Questa trasformazione di carattere significa solamente che i Devoti usciranno indenni da quanto sta accadendo – perchè la nostra è l’epoca di Kali-yuga.
Qualcuno di voi potrebbe obiettare: ma Dio, nel cartone animato, non viene mai nominato!
Mi duole ammetterlo, ma state sbagliando. Dio è Madre Natura. Per i Devoti l’ambiente, l’Universo, tutto è Dio. Krsna stesso ripete, nella Bagavad-gita (la “bibbia” degli Hare Krsna): “Sono il sapore dell’acqua, sono la luce del sole e della luna”. E’ possibile ricordurlo poi anche al personaggio di Padre Tempo, in quanto Krsna conosce passato, presente e futuro (non ricordate Padre Tempo? eppure è importante! I Puffolini erano Puffi normali. Durante un viaggio a casa di Padre Tempo entrarono in un orologio e divennero di nuovo bambini… puffolini, insomma).
Ma non è finita qui. I puffi hanno due ami
ci: John e Solfami (il secondo ha note musicali per nome.. che sia un richiamo ancora alla sonorità del Mantra?), due ragazzi che capitano nel villaggio durante un’avventura (“Il flauto a sei puffi”.. ed ecco che di nuovo il numero sei si ripete). Quindi, benchè nascosti, i puffi possono essere raggiunti. Perchè loro, anche se vogliono restare separati dal mondo reale (per non esserne intaccati), sono ospitali e vogliosi di fare amicizia. Solo con la vicinanza de Devoti, infatti, è possibile sentire il richiamo di Krsna, presente nel nostro cuore ma sopito negli anni. I due ragazzi altro non sono che persone desiderose di Dio, ma che non hanno ancora deciso di prendere l’iniziazione. Si limitano a parlare con i puffi, a vivere questa Puffosa Esperienza.
Da adesso in poi, ci aiuteremo con le sigle di Cristina D’Avena, il vero testo sacro dei puffi. Per comprendere meglio quante coincidenze incredibili siano presenti tra la Religione di Krsna e il cartone animato apparentemente innocuo. Partiamo da “La canzone dei Puffi”.
“Vivono via da qui, nell’incantata città, riparata dalla selva, dal deserto, dai monti e dal mar… “. Indica, senza ombra di dubbio, la locazione del Villaggio. Separata nettamente da tutto ciò che è vita contemporanea di massa. Lontana, quindi riparata, dagli infedeli e dalla illusione che caratterizza la nostra epoca. In più, dice: “puffarli tu potrai, vicino al fiume blu”. Questo significa che, se solo noi volessimo, li potremmo trovare. Ci fornisce anche un’indicazione geografica: il Fiume Blu. Riconducibile al Fiume Gange, dell’India. “Hanno un ponte che poi attraversano per ricercar nella foresta quel che più gli serve, più gli va… E via dalla città amici hanno già, e senza esitar li vanno a trovar “. I puffi, dunque, tornano in città. Senza esitazione, per trovare gli amici. Amici.. pseudo devoti? Forse. Questa stessa canzone, la Prima dedicata agli omini blu, conclude con il loro canto: LALALALALA. E’ senza dubbio il Mantra. Tanto importante da risultare inserito nel primo “testo sacro” della Divina Cristina D’Avena.
In “Che bello essere un puffo”, si canta: “All’alba già si sveglierà, il Grande Puffo e tutti i puffi chiamerà…”. Questo, a mio parere, indica l’abitudine dei devoti di alzarsi presto la mattina per pregare. Da “La scienza della Realizzazione Spirituale”: “la cosa migliore è fissare un tempo specifico per cantare regolarmente. Le ore del primo mattino sono ideali.” Perciò l’alba. Poi: “Noi tutto il dì, cantiamo così perché noi puffi sempre siam di buon umor, ci divertiam e allegri siam, è bello esser dei puffi e noi lo sappiam”. Poi, inspiegabilmente, ecco che cambia discorso e dice: “Io non posso urlar, nè rumori far, la loro gioia non vorrei turbar… vai pur via se vuoi, ma qui tutti noi, sì tutti, sapevamo che eri qui… “. E che significa questo? Parla di Dio, della sua non presenza fisica nel villaggio ma la coscienza che è presente in noi? O semplicemente di uno spettatore esterno, che vede tutto con distacco ma non vuole saperne di religione? (sono tanti, me compresa, che vanno in pellegrinaggio per curiosità e poi tornano indietro, sempre più convinti della loro laicità).
Esiste poi “Ogni puffo pufferà”: “Puffi siamo noi e se tu lo vuoi qui con noi puffare sempre puoi. Ti divertirai e ti aspettiamo sai, vieni presto dai… C’é chi canterà e c’é chi ballerà ed una festa inizierà. Chi si stancherà poi si riposerà e il più allegro pufferà. Resta a lavorare,senza più tardare “. In ogni testo è presente l’invito dei Devoti a partecipare alla vita del Tempio (o del Villaggio). Loro sanno che questa è la Via della felicità, liberare il cuore da ogni peso e cantare, ballare, festeggiare l’avvento di Dio nel nostro Cuore. Perchè alla base del loro credo vi è l’idea che Dio sia davvero sepolto nel fondo dell’animo di ognuno di noi, bisogna sapere ascoltare e credere. Niente altro. Loro lo fanno da secoli e secoli, accettano i visitatori e vorrebbero tanto aiutare gli uomini a Puffare.
L’importanza del canto viene ribadito in “Puffi Lalala”: “Ed al mattino ci svegliam con tanta gioia in cuor cantando con amor”. Questa frase, a parer mio, toglie ogni possibile dubbio. Chiunque abbia un minimo di erudizione nel campo, si rende perfettamente conto che riassume l’intero Credo del Popolo di Krsna. Un Credo Semplice, Puro, Infinito. In Cui il canto risveglia la Fede e l’Amore per Dio, per l’Anima, per il Tutto. Infatti: “Se tu sei rattristato trovi il buonumor, sorridi da beato e si rallegra il cuor”..”E quando ti senti giù da non poterne più vai dagli amici blu” perchè vorrà dire che stai sbagliando a servire uomini o animali. Solo con i Devoti ti renderai conto che il vero Servizio, quello che ti renderà felice, è quello per Lui. Vai dagli amici Blu, loro ti riveleranno le Verità della tua sofferenza.
Ma andiamo alle canzoni più conosciute, quelle commerciali, ma quelle che hanno il significato di Krsna ben stampato. Solo un cieco potrebbe non riconoscere questi chiari segni! In “Puffi di qua e Puffi di là” troviamo una caratteristica vera: i Devoti sono ovunque, solo che effettivamente non si vedono. Non è come avere a che fare con Cristiani e Musulmani, presenti ovunque, con Chiese o simili. Gli amici Di Krsna sono quasi nascosti nella nostra società, solo cercandoli VOLUTAMENTE possiamo imbatterci in loro, magari perdendoci anche nella moderna New Age arrivata in Occidente. Ma, perseverando, sicuramente Krsna si rivelerà a noi con tutto il suo splendore: “Puffi qua, Puffi là ma non li troverai, Puffi là, Puffi qua forse poi ti perderai, Puffi di qua, Puffi di là loro ti vedono sai. Dai su continua a cercare sempre di più (sempre di più). Dai non arrenderti ancora no (ancora). Dai Su continua a cercare sempre di più (sempre di più). Dai non arrenderti riuscirai “.
“I puffi Sanno”, per me, rappresenta semplicemente la Bibbia. Impossibile Sezionare il testo. E’ interamente dedicato a Dio. Dal Titolo. I Puffi SANNO. Ossia hanno capito, sono arrivati alla VERITA’. Hanno come Amico Krsna. Sono Krsna, forse? Potrebbe essere. Hanno Madre Natura che è sempre con loro, anche quando non pensano a lei (anche se non capita mai). E vorrebbero tanto aiutarci, lo desiderano ardentemente. Perchè solo allora usciremo da questa era della Perdizione e troveremo quella felicità che cerchiamo continuamente, senza mai afferrarla veramente. Ragazzi miei, ascoltatela attentamente. Ogni singola parola ci riconduce a Lui:
“Puffi sanno rispettare la natura e quello che ci da! Stanno attenti sai a non strappare proprio mai, i fiori e tutto il verde che nel bosco c’è! Come i Puffi noi dobbiamo fare (puffaffero!) basta un pò di buona volontà! (puffaffero!) Tutto cambierà la nostra terrà guarirà così ancor più sereni poi saremo noi! (Tutto cambierà la nostra terra guarirà!) I Puffi sanno che un tesoro c’è, nel fiore accanto a te! Madre Natura pensa sempre a noi ed i Puffi sono tutti amici suoi! I Puffi sanno che li seguirai, da loro imparerai! Madre Natura è sempre accanto a noi, puoi aiutarla certamente se lo vuoi! (Tutto cambierà la nostra terra guarirà!) I Puffi sanno che ogni arbusto (puffaffero!) è speciale e un giorno fiorirà! (puffaffero!) Stanno attenti sai a non strappare proprio mai, i fiori e tutto il verde che nel bosco c’è! E’ davvero questo il modo giusto (puffaffero!) la natura ci ringrazierà (puffaffero!) Tutto cambierà la nostra terrà guarirà così ancor più sereni poi saremo noi! (Tutto cambierà la nostra terra guarirà!) I Puffi sanno che un tesoro c’è, nel fiore accanto a te! Madre Natura pensa sempre a noi ed i Puffi sono tutti amici suoi! I Puffi sanno che li seguirai, da loro imparerai! Madre Natura è sempre accanto a noi, puoi aiutarla certamente se lo vuoi! I Puffi sanno sempre rispettare la natura rispettare la natura, dai proviamoci anche noi! I Puffi sanno che un tesoro c’è, nel fiore accanto a te! Madre Natura pensa sempre a noi con i Puffi puoi aiutarla, devi sempre rispettarla! con i Puffi puoi aiutarla se lo vuoi! Rispettiamo la natura ed allora il mondo guarirà”.
Spero di essere stata esauriente. Da mesi non riesco a guardare più una foto dei puffi, una puntata, un loro riferimento senza riflettere che è qualcosa di più di un semplicissimo cartone animato. Potrebbero risultare semplicemente coincidenze… In quel caso, come direbbe Vonnegut, è tutto semplicemente “Laborioso, laborioso, laborioso”.
Vi lascio alla lettura dei più inquietanti dei testi, “Puffa un po’ di Arcobaleno”. Qui si parla proprio Di Dio. All’interno del nostro cuore.
“Tutti i puffi vivono felici e nel bosco hanno tanti amici, san conquistare il mondo con la loro simpatia e TINGONO D’AZZURRO l’allegria. Noi Puffi Siam Puffosi. GRANDE PUFFO E’ UN CAPO MOLTO SAGGIO che veglia con amore sul villaggio e giorno dopo giorno tante cose pufferà e tante altre poi imparerà. Il Grande Puffo ha una marcia in più. Puffa un po’ d’arcobaleno con un pezzetto di sereno per regalarlo a chi si sente un po’ giù. Un Puffo Arcobaleno. NEL TUO CUORE C’E’ UN TESORO CHE BRILLA MOLTO PIU’ DELL’ORO PERCHE’ L’AMORE VALE MOLTO DI PIU’. L’AMORE PORTA IL SOLE ANCHE DOVE NON C’E’. ADESSO C’E’. CERCALO NEL CUORE DENTRO DI TE. VEDRAI CHE C’E’. Puffa un grande girotondo per abbracciare tutto il mondo puffando ovunque gioia e felicità.
di Alice Suella