Sogni minori – 2a parte
Dicembre 13, 2007 in Racconti da Tomas
A che serviva riaprire gli occhi, ricercare la luce, ridestarsi da quel torpore che mi annebbiava ? Ci si sente padroni del proprio destino, seppur fantastico ed onirico fin che si vuole. Lo si può fermare, riavvolgere, cancellare, e allora perchè riaprire le porte alla realtà ? Volevo vedere quel viso che non avevo ancora potuto ammirare, quel viso accarezzato dalla pioggia, quel viso che la nebbia si era portato via con tutte le sue gocce d’anima a disegnarne i lineamenti. Volevo salire su quel mezzo fantasma che non aveva trovato, sul pavè che la pioggia non aveva sbadatamente toccato. Volevo perdermi anche io. E allora perchè mantenere aperte quelle finestre sul giorno che stava nascendo ? Fu solo un attimo, un breve istante che si fatica a ricordare in futuro, un interminabile dejavù che i ricordi amano confonderci nella realtà che si aggrappa alle nostre fantasie. Non mi ero mai svegliato, perchè avrei dovuto riaddormentarmi ?
[…nel buio…]
La ragazza senza volto osservava il suo amante, aveva le chiavi in mano ed era pronta per uscire ed affrontare quel autunno torinese. Pioveva fuori, lo sentiva e poteva vederlo attraverso la finestra, ma non prese l’ ombrello, non ne usava mai. Amava farsi accarezzare dalla pioggia che scendeva stancamente. C’era un giorno che le si parava davanti come quel corridoio buio che doveva attraversare per uscire svogliatamente da quella casa. Doveva scendere quelle dannate scale un’ altra volta, per raggiungere quella luce oltre il vetro del portone che la separava dalla sua realtà. Una realtà che non avrebbe voluto perdere.
to be continued…
Images courtesy of Mostra Collettiva del Circolo Fotografico La gondola
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di Tomas