L’India nei sensi
Febbraio 12, 2008 in Fotografia da Stefano Mola
Tra le mille domande che gli uomini si sono fatti, dall’inizio degli inizi, da quando probabilmente hanno iniziato a fermarsi un attimo con il mento all’insù, verso tutto quell’inspiegabile nero pieno di luci (e quando hanno iniziato a farlo non c’erano lampioni, né fanali, dunque di brillantini se ne vedevano molti più infiniti che oggi) Dio è sicuramente quella più grande.
Io parlo da un punto di vista laico. Ma anche da qui, spesso, è difficile non farsela, quella domanda. E mi piace pensare a Dio come una domanda enorme, che anche solo a percorrerne il perimetro puoi camminarci intorno una vita intera. In questa passeggiata, che immagino calma, piena di pause, con gli occhi rivolti alle piccole cose, con dei ritorni e delle deviazioni, si possono incontrare tante risposte.
Il problema di queste risposte è che somigliano a delle sedie. Quando si cammina tanto, una sedia fa comodo. Viene voglia di fermarsi e chiudere un attimo gli occhi. E in quella specie di torpore ci si dimentica facilmente che invece si dovrebbe andare avanti, perché quel cammino non può che durare tutta la vita. Quel torpore è pericoloso, perché stretti nelle riposte come una coperta, si inizia a guardare alle altre coperte, di colori diversi, con sospetto. Senza il necessario rispetto che ci si dovrebbe portare tra viandanti.
Ora tutto questo per dire che se avete voglia di camminare un poco, di riempirvi gli occhi con altri colori, di affacciarvi verso un mondo diverso dal nostro dove si praticano altre risposte, c’è una mostra di foto di Luisa Carlino che ve ne offre l’opportunità. Si intitola L’India nei sensi. Immagini, profumi, gusti, musiche. La potete trovare al Circolo Culturale Chocowine, in Via Botero 8, Torino. Sarà inaugurata Sabato 16 Febbraio, alle ore 19:00.
Un assaggio delle foto lo potete vedere intorno a questo articolo. Per chiudere, scelgo le parole di Luisa, che si presenta così: Siciliana di nascita ma dall’età di 5 anni Torinese ed innamorata della propria città. Fin da piccola sono sempre stata interessata alla spiritualità più che a qualsiasi religione. Dopo tutta una serie di letture sull’argomento, che in qualche modo facevano capo all’India e ai maestri spirituali che noi in occidente denominiamo (tra l’altro con un’accezione un po’ negativa e derisoria) “Santoni”, ho deciso di verificare di persona se ciò che avevo letto poteva avere un qualche riscontro nella vita di tutti i giorni. Un mondo nuovo si è aperto non solo davanti ai miei occhi, ma dentro il mio cuore. Una nuova vita, interiore, è cominciata, ricca di gioia senza fine, senza fine! Da allora i viaggi in India sono stati 7. Non tutti raccontabili: la spiritualità non sempre lo è, poiché il travaglio interiore, caratteristica primaria, non sempre può essere detto. Vi posso però mostrare alcune dimensioni: i colori, il calore ed il sorriso e l’ingenuità delle persone. Questa sera, non potendo portarvi laggiù, ho cercato tramite i 5 sensi, gli odori, i sapori, le musiche e l’antica scienza dell’Ayurveda, di portare qui un barlume delle emozioni che questa grande, grande Terra vi può regalare, sperando di poter condividere con voi tutti il mio entusiasmo. Om Sai Ram.
Maria Luisa Carlino fa parte di DieciCento, gruppo fotografico attivo su Flickr di cui abbiamo parlato qui, e dell’associazione Badnightcafé. Seguendo questo link, trovate le altre foto di Luisa.
di Stefano Mola