Calabrese per Traspi.net
Giugno 17, 2001 in Libri da Gustare da Stefano Mola
Inauguriamo lo spazio interviste di Libri da Gustare con il professor Calabrese, medico dietologo di fama, autore di ‘Bambini a tavola’.
Professor Calabrese, qualcuno diceva, più o meno, “Le cose belle della vita o sono proibite o fanno ingrassare”. È vero? Sono possibili dei compromessi?
Il detto è vero ma non corrisponde all’unica verità! Spesso ciò che ci fa godere è proibito, ma nel caso del cibo è importante non esagerare nella quantità e nella frequenza, perché oltre a farci anche ingrassare, ci fa ammalare. Mangiando bene si può mangiare, ogni tanto, anche qualcosa che può essere definita non salutare e non per questo, ci si ammala subito, ma si gode.
Da un lato assistiamo a una rinascita di attenzione per i vini e i piatti della tradizione, legati al territorio; dall’altro, spesso ormai in famiglia lavorano entrambi i genitori per cui può essere difficile aver tempo e attenzioni sufficienti da dedicare alla preparazione dei pasti. La trasmissione di un patrimonio culturale legato al cibo è in pericolo?
Non penso, ma sono convinto che per trasmettere queste tradizioni ai figli bisogna avere dei genitori che le conoscano e mi sembra che negli ultimi 15 anni l’unica tradizione trasmessa sia quella del fast-food. Senza demonizzarla rispondo che nei giovani di oggi è tornata la voglia di conoscere alcuni piatti della nonna e allora torniamo tutti a farci raccontare le vecchie ricette, aggiustando solo il tiro da un punto di vista salutista perché nella vecchia epoca c’era tanta fame oggi non c’è più ma c’è il problema opposto, troppa opulenza, con conseguente obesità e malattie del metabolismo.
Nel tentare un’educazione alimentare dei propri figli, come è possibile resistere alla pressione di merendine, patatine, fast food, senza passare per tiranni alimentari?
Non bisogna resistere a queste pressioni, bisogna convincere le industrie a produrre ottime merendine ed eliminare le patatine, ritornando a produrre dolci della mamma, senza tanti grassi. Tanto l’industria ha un solo interesse: vendere tanto e di buona qualità. La cosa migliore comunque resta sempre la fetta di torta fatta da mamma a casa o il panino con companatico acquistato fresco e con pochi grassi magari dalla nonna affettuosa.
Un dietologo, guarda ai piatti solo da un punto di vista tecnico, oppure vista, olfatto, gusto e memoria alla fine prendono il sopravvento?
Il dietologo guarda subito se il cibo fa bene o male e poi cerca di capire che messaggio quella ricetta vuole mandare a chi mangia. Un buon aspetto è positivo ma se del piatto apprezziamo solo questo o il profumo e poi “dentro nulla” come si dice in gergo, allora bisogna educare prima le mamme e poi i bambini, spiegando che un cibo semplice può essere anche molto gustoso e dall’aspetto invitante.
Per finire, ci può indicare qual è il suo piatto preferito?
Spaghetti al pomodoro con parmigiano e basilico, volendo un filo di olio extravergine di oliva. Buon appetito!
di Stefano Mola