VIA DEL CANTO
Marzo 24, 2008 in Poesie da Redazione
Un vecchio aedo con gli occhi lucenti
parlava piano, seduto per terra
alla fermata di un tram, e diceva:
“Se incontro un luogo che è privo di canto
io perdo il ritmo dei passi, barcollo:
lo smarrimento, una patina molle,
m’incolla gli occhi e mi gonfia la pelle;
vertiginosa la luce vacilla
dal falso cielo per il falso suolo,
tutto si stona e si sfuoca e non sento
più la carezza di Dio sui capelli.
Allora vado alla cieca aspettando
che tutto passi. Però a volte cado
giù sulla terra e talvolta cadendo
muovo qualcosa che suona. M’appiglio
a mezza nota e ricamo il mio canto
sulla poltiglia del vuoto. Al mio canto
tornano i sogni e regalano forma
al luogo e a me: madre vita mi sceglie
per dare musica e nome alle cose.
Ne sono fiero e onorato e contento
e lodo Dio, ma la gioia maggiore
è di poter traversare quel luogo
senza più perdermi”. Questo diceva
il vecchio aedo con gli occhi lucenti.
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di Carlo Molinaro