Beppe Tosco al Circolo “Il Nunzio”
Aprile 2, 2008 in Attualità da Redazione
Una serata frizzante piena di simpatia, con un Beppe inarrestabile più in forma che mai.
Incontrare per una sera un autore è sempre emozionante, ma quando si parla di un personaggio come Beppe Tosco, vulcanico e incalzante, è davvero difficile non sorprendersi. Certo molti lo conoscono per i suoi programmi televisivi (Ciro, Mai Dire Gol, Le Jene) e per quelli radiofonici (la “Bomba” su radio DJ). Altri ancora per i testi che scrive per Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” o per il suo libro, edito da Mondadori, “Finché matrimonio non ci separi”. Ma incontrarlo di persona è un’altra cosa.
Il Circolo Culturale “Il Nunzio”, nel suo consueto contesto salottiero e piacevole, ha pensato bene di organizzare una serata in onore del simpaticissimo autore torinese. Venerdì 28 marzo, come ogni volta in via Rossini. Il pretesto è giunto da una serie di racconti che Beppe Tosco ha scritto in questi anni, pare, nei suoi pochi momenti liberi, con un taglio un po’ diverso dal solito. L’Aldilà. I racconti sono anche leggibili sul suo sito internet.
Il nome dell’ospite e il tema ha attirato molto pubblico, tra cui personaggi noti nelle serate culturali torinese, e la sala del “Nunzio” era tanto stipata che praticamente sono finite le poltrone.
Già, Beppe Tosco.
E dire che all’inizio della serata sembrava così contenuto, con la dolce vita grigia e nera e la giacchetta in gessato. Persino innocuo. Invece, appena ha inforcato gli occhiali per leggere, si è scatenato l’uomo di mestiere.
Sette racconti potevano sembrare tanti, ma sono scivolati uno dopo l’altro con estremo piacere. Passando da ciliegie virulente a strane esperienze davanti a budini che congelano in frigo, fino alla mistica di indossare scarpe sempre più piccole, Beppe ha tenuto palco coinvolgendo tutti.
Ha fatto ridere e ha fatto pensare grazie alle sue digressioni, oltre il tempo e lo spazio, su un universo in padella in cui “Dio è come un Vissani più grosso di quello che conosciamo”, o su un Aldilà dove non mancano comunque macchinette per bibite e brioches “e anche una caffettiera a cialde in ufficio”.
La sua bravura è stata anche nel costruire momenti, così, dal nulla. Come quando si è alzata una signora dal pubblico, durante la lettura, ignara, senza alcun timore. Avrebbe dovuto invece paventare il gesto, perché Beppe se n’è subito accorto. Ha interrotto tutto, togliendosi gli occhiali: “Ma come? Se ne va? ”. Evidentemente l’allontanamento non era una fuga, ma la signora in mezzo al silenzio del locale ha ben dovuto specificare: “No, no, torno subito”.
“Allora va bene, ” ha concluso lui come un bimbo cattivo, scaltrissimo.
Si è comunque riflettuto sul valore di questo temuto Aldilà, incastonato fra le varie assurdità della vita, quasi che anche la morte fosse una cosa assurda.
Da fare così, per ridere.
Ma i presupposti della serata erano anche meditativi e infatti lo sforzo del moderatore è andato in questa direzione. La conduzione era affidata a Davide Greco (giornalista) e Anna Cuculo (autrice e attrice), nel difficile compito di moderare e punzecchiare Beppe nei suoi aspetti più vissuti. Ma Tosco non è autore che si fa moderare, e meno che mai sorprendere.
Pur se incalzato sui trucchi del mestiere, sull’artigianato, su come si costruisce una battuta, ha volentieri svicolato il problema in modo anguillesco. Vogliamo forse che il pittore sveli il segreto dell’impasto dei suoi colori?
Su interessanti raccordi fra scienza e comicità, ha proposto come catalizzatore il taglio fantastico, “assurdo” dei suoi racconti. E ha offerto un punto di vista: per scoprire nuove regole o per scrivere una battuta, è necessario intrattenersi con l’assurdità. È quasi d’obbligo. Che poi si faccia ridere o si porti avanti la scienza, è un dettaglio. Ma il procedimento è quello.
Grazie ad Anna Cuculo, amica di lunga data di Tosco, abbiamo scoperto che un Beppe agli esordi riusciva anche a sbagliare bene le battute, con una fantasia ironica tutta sua. Certo istintiva. E quello che potevano essere piccoli errori, deviazioni dal copione, sono poi diventati lo stile di un autore brillante.
E mentre i presenti intervenivano con molta serenità, si è rivelato a tutti un lato molto più intimo di Beppe Tosco, che ha ammesso di amare serate come quelle al Nunzio. Proprio per il contatto con il pubblico, per l’energia e l’empatia che si instaura a distanze ravvicinate. Per chi si è sempre chiesto come possa una persona di spettacolo gestire una platea, vedere Tosco in azione è veramente formativo. Non è mai solo una questione di presenza o di ciò che si dà, ma soprattutto un intuire quello che si riceve dagli uditori, in uno scambio paritario. Le emozioni cambiano nel corso di una serata e la sensibilità di un’artista deve cogliere queste sfumature.
Il messaggio di Tosco è chiaro: anche l’autore deve poter tornare a casa soddisfatto emotivamente con, in tasca, la bellezza dell’armonia appena costruita.
CIRCOLO CULTURALE “IL NUNZIO”
Serata in onore di Beppe Tosco
Con Beppe Tosco
Moderatore: Davide Greco
Interventi: Anna Cuculo
Venerdì 28 MARZO 2008, ore 21.00
Via Rossini, 14
di Jorge