Messer Tulipano e il Parco Musicale
Aprile 30, 2008 in Enogastronomia da Gabriella Grea
Al Castello di Pralormo le aiuole fiorite deliziano la vista e stuzzicano un altro dei cinque sensi.
Se nell’edizione scorsa si rendeva omaggio all’udito con un Mozart, anfitrione d’eccezione, quest’anno sono di scena i profumi “ che sorprendono l’intelletto e provocano l’estasi” (Honais, Madame Bovary, Flaubert).
Nei riti religiosi orientali oli odorosi venivano bruciati in onore degli dei, resi benevoli dalle fragranze che raggiungevano il cielo attraverso il fumo, per fumus.
I primi documenti sulla profumeria risalgono agli egizi; da questi apprendiamo l’uso di balsami odorosi anche nell’igiene quotidiana, assistendo alla nascita delle prime industrie profumiere, favorite dagli scambi commerciali egiziani, Un autentico tripudio di fragranze doveva essere il KYFI, composto da più di sessanta essenze, esportato anche in paesi lontani.
Per accompagnare il neofita nel tourbillon odoroso si inizia la passeggiata nel Giardino delle Lavande: quaranta specie a fioritura scalare nelle sfumature dal rosa al violetto. Le note esperidee ci aprono i cancelli del Giardino degli Agrumi , ospitati durante l’inverno nell’ottocentesca serra francese. I pomi delle esperidi, di mitologica reminiscenza, sono originari della Cina, L’offerta di arance il primo giorno dell’anno significava augurio di felicità, prosperità e abbondanza. I cavalieri orientali ne regalavano i fiori alle spose il giorno del matrimonio, mentre le streghe di tutta Europa indicavano l’arancio come il cuore delle loro vittime.
“Arrosiscono”, intimidite da cotanta truculenza, le umili e modeste violette, declinate qui varianti più curiose ed inusuali. Ovviamente non può mancare la violetta dedicata dagli ibridatori alla contessa di Pralormo.
Raggiungiamo la Casa delle Peonie, attraversando il Giardino dei Narcisi, della Menta e percorrendo il Viale delle Aromatiche. le peonie sono uno dei maggiori incanti del giardino all’inglese: grandi, vellutate, screziate, rosa chiaro e cremisi, bianche perfette adornano alcuni angoli del parco e stupiscono per la loro bellezza.
Come si possono catturare le emozioni olfattive per restituirle in altre stagioni, in Paesi lontani, a “nasi” curiosi? Nell’antica Orangerie sono stati allestiti il percorso di distillazione della rosa e della lavanda; la distillazione consente, con il passaggio del vapore attraverso la materia, di separare gli oli essenziali più pesanti dalle acque aromatiche più leggere. Si realizza in questo modo l’Acqua di Rose utilizzata come tonico in profumeria.
Contenuto e forma nel caso delle fragranze sono due elementi indivisibili: si compenetrano,si supportano e si potenziano a vicenda. Pertanto la storia del profumo va letta anche come storia dei flaconi, presenti in mostra, in una collezione dalle forme ricercate e inconsuete. Numerosi materiali sono stati utilizzati da abili artigiani per racchiudere le essenze preziose, ad esempio diorite ed alabastro nell’antico Egitto, ceramica e terracotta dipinta in Grecia; tuttavia, una volta scoperta la tecnica della soffiatura (I sec a.C.), spetterà al vetro il ruolo primario, cesellato o impreziosito da materiali preziosi.
Inoltre in collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali è presentata una collezione di Iris profumate provenienti dal Giardino Botanico di Rea, sono illustrate le incredibili varietà esistenti in natura e svelati ai visitatori i segreti dell’ Iris fiorentina, dai cui rizomi si ricava una delle sostanze più pregiate tra i profumi naturali.
In Italia l’Iris è un fiore molto comune nelle campagne toscane, si racconta che proprio sull’immagine di questo fiore venne ideato lo stemma di Firenze, anche se da sempre è conosciuto come giglio fiorentino. Anche Luigi di Francia lo scelse come simbolo del proprio paese e persino in Giappone l’Iris è considerato uno dei fiori nazionali.
Con questo nuovo e sofisticato bouquet di storia, natura e -perché no- elegante frivolezza la contessa di Pralormo saluta gli ospiti con un arrivederci al prossimo Messer Tulipano.
INFORMAZIONI
Dal 29 marzo al 1° maggio 2008
CASTELLO di PRALORMO (Torino)
Tutti i giorni dalle 10 alle 18;
sabato domenica e festivi dalle 10 alle 19
Ingresso:
Adulti 6,5 euro
Ridotto 5 euro
Bambini fino ai 4 anni gratis, dai 4 ai 12 anni 3 euro
Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti e troveranno ciotole di acqua fresca.
Durante Messer Tulipano è possibile visitare l’interno del Castello.
www.contessapralormo.com
Consolata Pralormo Desing
Via Maria Vittoria 10 – 10123 Torino
Tel 011.884870 – fax 011.8396735
e-mail: [email protected]
di Gabriella Grea