Ausenc’as – Fotografie di Gustavo Germano
Settembre 3, 2008 in Arte da Gabriella Grea
Tra il 1976 ed il 1983 l’Argentina subì la dittatura più feroce della sua storia.
La giunta militare, composta dai capi delle tre armi, prese il potere con il colpo di stato il 24 marzo 1976, organizzando un sistema repressivo contro gli oppositori che sfociò nel più grande genocidio della storia argentina. 30.000 persone scomparvero; vittime di un progetto intimidatorio, caratterizzato da detenzione illegale, torture ed assassini.
L’obiettivo dei militari argentini era quello di eliminare tutti i nemici in modo che né in patria né all’estero si conoscesse l’entità dello sterminio. Sotto una patina di normalità, nonostante i cinema affollati, i ristoranti sempre frequentati, la gente in strada anche di notte, Videla progettò la “sparizione” dei presunti sovversivi mediante incursioni notturne nei domicili delle vittime di miltari in borghese, i Grupos de Tareas. L’arte della tortura l’avevano appresa alla Scuola delle Americhe: prima la teoria, poi la pratica…
Dobbiamo lottare contro i sovversivi dicevano i politici in conferenza stampa, ma costoro erano individui innocenti, in massima parte del tutto estranei alla guerriglia, ciò nonostante rinchiusi in centri di detenzione, venivano torturati e spesso eliminati.
La società argentina viveva nell’illusione che tutto procedesse per il meglio, ai familiari non si davano spiegazioni: “non sono né morti né vivi, sono desaparecidos”; si alzò un muro di silenziosa indifferenza: in mancanza di vittime non ci sono i carnefici, non ci sono colpevoli.
Resta tuttavia la concreta assenza di 30.000 persone.
Questo è un fatto.
Mancano dagli album di famiglia.
Il fotografo argentino Gustavo Germano a trent’anni di distanza ritorna nei luoghi del passato, dove gli assenti sorridevano inconsapevoli, e ritrae i loro familiari oggi, rivendicando lo spazio che essi stessi avrebbero dovuto occupare.
Scatta, sviluppa, affianca: passato e presente, presenti e assenti; un dialogo costante tra il prima e l’adesso.
27 aprile 1953 – 16 marzo 1977, arrestato, muore di torture. Nella foto è a braccetto con la madre il giorno del ballo per il festeggiamento della maturità. Il figlio, il bastone della sua vecchiaia oggi non c’è più, nella foto come nella vita alla madre è rimasta la vecchiaia, è rimasto una bastone… di legno.
-“Non c’è amore più grande che dare la vita per gi altri” (Gv15,13) – diceva Padre Servin officiando il matrimonio tra Raul Maria e Luisa Ines. Oggi Padre Servin ripete gli stessi gesti a Luisa Ines soltanto, Raul non c’è: è stato ucciso il 13 dicembre 1976 dopo dieci giorni di torture.
Migliaia di vite distrutte, esplose in migliaia di frammenti ammucchiati sul pavimento e abbandonati.
“Qualcuno si rese conto dell’unico pezzetto che rimase appese al muro, in cui era riflessa una ragazzina con un bambino” […], il figlio della determinazione e della consapevolezza di chi ha vissuto la drammaticità degli eventi che sconvolsero l’argentina.
Ausenc’as: senza la “i”, mai più “i”ndifferenza, “i”llusione di normalità e “i”gnavia, per vendicare gli assenti.
concetto e realizzazione: Gustavo Miguel Germano
curatela: Marta Nin i Camps
progetto dell’allestimento: Pedro Strukelj Elgarte
audiovisivi: Stella Sánchez, Vanina de Monte
prodotta da: Fundació Casa Amèrica Catalunya
con il patrocinio di:
Registro único de la verdad de la provincia de entre ríos, argentina
Memorial Democràtic – direcció general de memòria democràtica de la generalitat de Catalunya
con il supporto di:
Centro de estudios legales y sociales (cels), Buenos Aires, Argentina
diario página/12, Buenos Aires, Argentina
Secretaría de derechos humanos de la nación argentina
institut ramon llull
Ausenc’as – Fotografie di Gustavo Germano
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
Corso Valdocco 4 A – 10122 TORINO (TO)
Zona: Circoscrizione 1
Telefono: (+39) 0114361433
Fax: (+39) 0114362034
Fino al 7 settembre
Orari: martedì-domenica 10.00-18.00
Chiusura: lunedì
Servizi per disabili: accessibile ai disabili
www.museodiffusotorino.it
di Gabriella Grea