Il “ragazzo” è diventato grande…
Luglio 2, 2001 in Attualità da Stefano Mola
Ci sono molti motivi per andare nelle Langhe, e a La Morra in particolare. Bastano 5 minuti fermi sulla piazzetta in cima alla salita, stare lì, al balcone, lasciare che lo sguardo scorra sulle curve delle colline. È una cosa che fa bene allo spirito, e da queste parti di spirito se ne intendono (non solo nel senso di alcool, che qui si chiama soprattutto Barolo): per quella manifestazione dello spirito che è la letteratura le Langhe stanno diventando una capitale (solo 2 settimane fa la consegna del premio Grinzane).
E non è finita qui: oggi (lunedì 2 luglio), nella Cantina Rocche Costamagna, una delle più antiche delle Langhe, (condotta per discendenza dalla stessa famiglia Ferraresi – Locatelli, eredi delle proprietà Costamagna) si festeggia, dalle ore 17.30, Ambarvalia (ai tempi dei romani, 3 giorni di festa per di ingraziarsi Cerere e Bacco).
Oltre alla presentazione dei prodotti della terra e della cantina, frutto della ricerca appassionata fatta di conversioni e reimpianti di Alessandro Locatelli, che si occupa dell’Azienda, alle 19:00 L’Associazione “Cà dj’ AMIS” consegna la “Ciao d’la Ca 2001” a Massimo Gramellini, per la sua rubrica quotidiana “Buongiorno” su La Stampa.
È un riconoscimento importante per una firma sempre più autorevole che ogni giorno con ironia e passione ci fa riflettere sulle contraddizioni e sulla schizofrenia di quanto ci circonda, mostrando ora il rovescio della medaglia di fatti importanti, ora portando in prima pagina fatti magari minori ma illuminanti, con uno stile personale che si distingue nel panorama odierno del giornalismo (nel caso non si fosse percepito, chi scrive è un fan di Gramellini: nonostante sia da lui diviso dall’ampio fossato della fede calcistica, riesce persino a leggerne gli articoli sul Toro!).
La consegna della “Ciao d’la cà” (la chiave di casa, per i non autoctoni) è un premio che si ispira a un antico rito della civiltà contadina. Di seguito riportiamo integralmente la motivazione, che ci aiuta a capire.
“Con lei si può entrare fra amici, fra gente che la pensa allo stesso modo. Nelle società agricole la consegna – d’la ciao – era sinonimo di maggiore età, di conquistata fiducia verso il ragazzo diventato uomo. Dunque un rito carico di considerazione, di fiducia e di amicizia, ecco perché la “Ca dj’ Amis” ha istituito la consegna di una sua – ciao -: essa sarà dunque consegnata ad un amico; ad uno, ad una cioè che attraverso una serie di prove che dimostrano l’attaccamento alla propria terra, abbia contribuito all’esaltazione del suo mondo. Un mondo fatto di amore per i colori, per uno scritto, per una poesia, per tante altre cose che sgorgano, come dice il poeta, dal profondo dell’animo. La – ciao – non vuole essere un premio, non una sorta di medaglia di primo della classe. Essa è soltanto un riconoscimento per il lavoro di un amico, italiano e non, verso la propria terra. Quasi fosse una stretta di mano. Cesare Pavese, uomo di queste parti, diceva che un paese è sapere che qualcuno ti aspetta. Ebbene la “Ca dj’ Amis” è questo paese e la – ciao – rappresenta il suo benvenuto.”
Per curare lo spirito in modo integrale, dalle 20 brindisi, intrattenimenti e buona musica.
Per informazioni
ASSOCIAZIONE CULTURALE “CA DJ’ AMIS”
Via Vittorio Emanuele, 8 – La Morra (Cn) – Italia
Tel. 0173. 50.230 – Fax 0173.509.283
Presieduta da Claudia Ferraresi, svolge dal 1975 una coerente attività culturale di salvaguardia del patrimonio artistico, ambientale ed agricolo del Piemonte, da una decina d’anni anche in ambito nazionale ed internazionale.
La “Ciao d’la Ca” è stata consegnata tra gli altri a: Giovanni Arpino, Luigi Firpo, Primo Levi, Roberto Antonetto, Massimo Scaglione, Gigi Marsico, Eso Peluzzi, Enrico Paulucci, Luigi Carluccio, Ottavio Missoni, Piero Angela, Andreina Griseri, Luigi Veronelli, Gianni Mura, Cesare Pillon, Anna Bartolini, Famija Albeisa, Ca de Stüdi Piemonteis, Alberto Bevilacqua (insomma, una buona compagnia).
di Stefano Mola