Lavorare alla “Brossasca”
Febbraio 9, 2009 in Attualità da Stefania Martini
Curata e realizzata dalla Fondazione per le Società di Mutuo Soccorso della Regione Piemonte e dalla Sezione di Mineralogia, Petrografia e Geologia del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, la mostra Lavorare alla “Brossasca”- Di miniere, minerali e minatori è dedicata alla particolare tecnica di coltivazione lavorazione del ferro, che avveniva nelle miniere di Brosso (To) fin dal Medioevo.
E’ documentato infatti, che a partire dal 1351, quando le popolazioni della valle di Brosso passarono sotto il controllo feudale del Conte di Savoia, iniziarono le trattative per ottenere dal conte Stesso la concessione che rendeva affrancata da ogni tributo l’estrazione e la lavorazione del ferro. Ma è dal 1550 circa che l’estrazione del minerale diventa redditizia.
Il periodo d’oro delle miniere della Valle di Brosso dura fino all’inizio del 1700, anni in cui si passa dall’estrazione del ferro oligistro, alla pirite (per la produzione di solfato di ferro) a causa della concorrenza del ferro e della ghisa provenienti dall’Inghilterra.
Passando da proprietario in proprietario, ed adeguandosi alle scoperte della chimica, le miniere entrano in possesso della famiglia Sclopis nel 1839, che utilizzano la pirite per la produzione di acido solforico. La coltivazione della pirite si perfeziona e le tecniche di estrazione vengono ottimizzate. Per esempio, viene costruito uno stabilimento per la preparazione meccanica della pirite, arricchendo il minerale povero di zolfo, i modo da rendere commerciabili anche quantità di minerale che un tempo erano considerati scarti di lavorazione.
Nel 1931 le miniere sono acquistate dalla società Montecatini che continua a estrarre la pirite sino al 1964.
In mostra saranno esposti 24 pannelli, raccolti intorno a quello che è l’oggetto-simbolo della Società di Mutuo Soccorso dei Minatori di Brosso: la bandiera sociale. Una bandiera antica, su cui i soci avevano fatto ricamare i simboli, a loro cari, del mutuo soccorso e della miniera: gli attrezzi da lavoro, Santa Barbara protettrice dei minatori e in primo piano la stretta di mano, quell’emblema che meglio di tutti rappresentava per loro l’unione, la fratellanza, l’aiuto reciproco.
Verranno anche presentati numerosi documenti storici sull’emigrazione dei Brossesi nelle miniere di tutto il mondo (dal Sudafrica al Perù, dall’Egitto al Venezuela, dal Canada al Colorado etc.), accompagnati da una scelta di minerali delle miniere brossesi, presenti al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, unitamente ad alcuni pezzi della raccolta museale provenienti da altri luoghi in cui i minatori brossesi hanno lavorato.
L’esposizione sarà bilingue (italiano e francese) e una sezione duplicata sarà esposta in Belgio dal 15 marzo al 5 aprile. In contemporanea ci sarà così il collegamento espositivo tra Torino e Tubize (Bruxelles), località industriale legata alle miniere dove la comunità italiana è stata, ed è tuttora, una delle più numerose del Belgio.
Dopo Torino la mostra sarà esposta, da aprile a luglio, in Sicilia (Caltanissetta, Lercara Friddi, Ragusa e Racalmuto) e in Sardegna (Arbus e Iglesias), località dove hanno lavorato numerosissimi minatori di Brosso.
Ad Arbus, nel mese di maggio, ci sarà il gemellaggio tra le Società di Mutuo Soccorso dei Minatori di Arbus e quella di Brosso.
Lavorare alla “Brossasca”- Di miniere, minerali e minatori
Sede: Museo Regionale di Scienze Naturali, via Giolitti, 36, Torino
Periodo: 9 febbraio 2009 – 9 aprile 2009
Orario MRSN: 10,00 – 19,00 tutti i giorni, chiuso il martedì.
Ingresso: Euro 5,00 intero, Euro 2,50 ridotto.
di Stefania Martini