Julio Silva: Segno – Disegno
Agosto 24, 2009 in Viaggi e Turismo da Stefano Mola
Segno – Disegno è un’esposizione che presenta le ultime opere dell’artista argentino Julio Silva. Sono quadri di piccole dimensioni, pochi tratti a pennello su antica carta giapponese dove ancora sono presenti in sottofondo ideogrammi. Il tratto di Silva, ora corposamente sensuale, ora esile al limite della dissolvenza si aggiunge così a qualcosa che esisteva già, che era destinato ad altro. L’impressione è che il disegno sia sospeso a pochissima distanza dal foglio, come una vibrazione superficiale generata dalla carta stessa. Forse questi segni danno forma all’esperienza della carta, al suo viaggio, alla sua memoria, al suo sogno. Qualcosa che adesso c’è, ma che potrebbe anche trasformarsi, scomparire.
Le figure rappresentate fanno parte di un universo ibrido e fantastico, spesso a metà tra l’umano e l’animale, spesso in divenire, emergenti solo per metà da una danza di segni concitati ed eleganti, che paiono mantenere l’impronta del gesto che le ha create. Qui alla suggestione della carta e della sua origine, si aggiunge quella del gesto potenziale cui si immagina il foglio potesse essere destinato: il gesto perfetto e zen del calligrafo. Il segno che non è solo significato, ma anche forma.
Di fronte a questi quadri, il movimento di Silva si immagina sospinto da necessità ed urgenza, come se le immagini sospese a un dito dal foglio debbano essere catturare al volo prima che possano andarsene, come istantanee da una metamorfosi. Sono ideogrammi dell’immaginazione, figure narranti, che spingono chi le guarda ad interrogare ed interrogarsi. Da dove vengono? Cosa stanno facendo? Quali moti dell’animo le agitano e le spingono a tal punto da renderle così dinamiche, nella loro sensualità, nella loro ironia, nella loro proteiforme enigmaticità?
Non è difficile ritrovare il legame con le figure di Silvalandia, l’opera nata dalla collaborazione con lo scrittore Julio Cortazár. Là il testo descriveva, completandolo, l’universo fantastico di Silva. Anche qui in un certo senso il testo c’è, sta negli ideogrammi che intravediamo. Che non tutti siano in grado di comprenderlo, poco importa. Ciò che conta è che queste figure raccontano: basta saperle ascoltare, lasciarsi andare alle suggestioni, supportarle con la nostra memoria e immaginazione.
I disegni di cui abbiamo parlato sono il nucleo di un’esposizione più ampia, che comprende anche opere realizzate con tecniche diverse, i come gouaches che si trovano al piano terra e gli acquerelli lungo la scala che conduce al secondo piano. Vedere la mostra significa infatti entrare nell’atelier dell’artista, capire come è stata recuperata e trasformata una casa a Torano, poco sopra Carrara, e poco sotto le imponenti e aspre pareti delle Alpi Apuane.
Sono ambienti che non sembrano mai finire davvero, che sovvertono i confini tradizionali delle stanze senza peraltro dare l’impressione di una estrosità esibita. Archi e nicchie danno una sensazione di comunicazione permanente. A volte introducono in un altro ambiente, a volte invece ospitano altre opere: di Silva, ma anche di arte africana. Ogni statua o quadro non sembra essere stata posizionata lì da qualcuno. Piuttosto, sembra arrivata da sé, per affacciare il suo sentimento o la sua domanda, per osservarci in silenzio. Viene da pensare che non ci sarebbe nulla di sorprendente se un attimo dopo, girandoci, non la trovassimo più, oppure ne trovassimo un’altra diversa.
INFORMAZIONI
Dal 20 al 30 Agosto, su appuntamento (0585 – 73633)
Atelier Julio Silva
Via Carriona del Ravaccione 23
Torano, Carrara
Julio Silva, nato nel 1930 in Argentina, emigra a Parigi nel 1955. Pittore, scultore e importante collezionista di arte africana ed arte primitiva. Nel 1967 ottiene la cittadinanza francese. Le sue prime esposizioni come pittore, risalgono al 1959, con mostre personali alla Galleria dell´Università di Parigi (due nel 1959, nel 1961 e nel 1966). Si avvicina alla composizione plastica realizzando ceramiche e piccole sculture in bronzo, esponendo a Buenos Aires (1966), Parigi, Milano ed Albisola (1969). Dal 1968 inizia la sua esperienza come scultore. Dal 1972, anno in cui acquista una casa a Torano, sopra Carrara, trascorre gran parte dell’anno in terra apuana, trasferendo nel marmo la sua esperienza compositiva. Il suo legame professionale ed emotivo con Carrara si concretizzerà in varie occasioni come le esposizioni per Amnesty International nella Chiesa del Suffragio (1982), e con personali nella Galleria Apuana di Marina di Carrara (1985), nella Galleria Donatella Donati (1988), nella stessa Torano con Opere Casalinghe (1999) e nel Centro Espositivo delle Erbe (2001).
Le attività di scultore e pittore procedono parallelamente e numerose sono le esposizioni personali in Francia, Italia, Belgio, Spagna, Messico, Olanda, Polonia, Stati Uniti, Argentina, Svizzera, Germania, Giappone, Guatemala.
Alla fine degli anni Settanta Parigi lo annovera tra i grandi artisti, affidandogli le due grandi commissioni di:
Attualmente è in programmazione una biografia di Cortazar, scritta da Julio Silva, con prefazione di Saul Yurkievich (1931-2005), poeta e professore di critica d´arte e letteraria all´Università di Parigi, e visitor professor presso università americane di Chicago, Harvard e Pittsburgh. Pur se cittadino francese, vari riconoscimenti gli pervengono dal suo paese d´origine, l´Argentina, che ha recentemente organizzato presso il Museo di Arte Moderna MACLA ,a La Plata, una sezione dedicata alla sua produzione artistica degli anni 60-70, all´interno di un appassionato recupero delle sue radici latino-americane.
Ad oggi, Julio Silva è membro permanente della Commissione per il Premio de Narracion Breve “Julio Cortazar”, organizzata dall´Università di Murcia in Spagna.
di Stefano Mola