Palladio, el Arquitecto
Novembre 10, 2009 in Viaggi e Turismo da Redazione
Dopo il successo riscosso a Barcellona, la mostra Palladio, el Arquitecto è ora approdata a Madrid, dove le opere del grande artista veneto potranno essere ammirate fino al 17 gennaio 2010.
Quella di Barcellona è stata la “prima” spagnola di Andrea Palladio, poiché nessuna mostra gli era stata dedicata prima, in Spagna. Ed è stata un successo, che gli organizzatori contano di bissare a Madrid.
A colpire i visitatori, soprattutto i legami fra il grande architetto e la Spagna.
Legami non di oggi, tant’è vero che risale al 1578 la prima traduzione in assoluto del trattato I Quattro Libri dell’Architettura che Palladio aveva pubblicato a Venezia solo otto anni prima.
Il manoscritto in castigliano è esposto in mostra accanto all’edizione a stampa del Primo Libro, edito a Valladolid nel 1625.
L’unico legame documentato fra Palladio e la Spagna è il suo progetto inviato per la chiesa dell’Escorial, di cui si sono perse le tracce.
Dal punto di vista delle relazioni internazionali va ricordato che esisteva un filo diretto fra la potente famiglia vicentina dei Vamarana, e la corte di Filippo II, un aspetto cui lo studioso Fernando Marías dedica una specifica, inedita, sezione della mostra spagnola. In quest’ultima saranno mostrati anche i numerosi influssi dell’architetto veneto sull’architettura spagnola fra Seicento e Settecento.
Il “racconto” espositivo consta di preziosi disegni autografi di Palladio, conservati in larga parte al Royal Institute of British Architects di Londra e alla Pinacoteca Civica di Vicenza, insieme a dipinti, sculture, medaglie, libri, stampe.
L’influenza di Palladio in Spagna è ribadita da una grande tela di El Greco – L’Immacolata Concezione con San Giovanni Evangelista (Toledo, Museo de Santa Cruz) – il cui sfondo è dominato da uno dei templi romani di Pola come rappresentato da Palladio nei Quattro Libri.
Presenti in mostra anche uno splendido Susanna e I Vecchioni di Paolo Veronese (Madrid, Museo Nacional del Prado), con sullo sfondo un’architettura palladiana e un Ritratto di Daniele Barbaro (anch’esso del Prado) dipinto da Tiziano negli anni ’40 del Cinquecento, all’epoca dell’incontro fra Barbaro e Palladio nei circoli padovani intorno ad Alvise Cornaro.
La mostra si conclude con una sezione dedicata all’influenza di Palladio sugli architetti contemporanei, con filmati, interviste, disegni e fotografie degli stessi protagonisti: da Arata Isozaki a David Chipperfield, da Richard MacCormac a Toh Shimazaki, ai due italiani Aldo Cibic e Alessandro Scandurra.
Palladio, el Arquitecto
mostra a cura di Guido Beltramini e Howard Burns, con Charles Hind e MaryAnne Stevens
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Royal Academy of Arts, Londra
con la collaborazione del Royal Institute of British Architects
Fundaciól la Caixa
CaixaForum Barcelona
Paseo del Prado, MADRID.
Fino al 17 gennaio 2010.
di Redazione Arte