Adfirmative, perhaps
Maggio 1, 2005 in Punti di Vista da Simona Margarino
under school blows, a
bunch of friends and
daisies, maybe a gleam of
love, until they leave you
at home to take care of
your family, which means
you are an adult. They
advise you in a low voice
that you are allowed to
have a fiancé because you
already have the menses,
a little blood makes the
difference.
Yes, it somewhat changes everything, that blood. When you find a brick against your head, the
belly cut by a knife and enough time to reflect, ideas cannot remain the same. Some others
come up: there is the cake you won’t prepare, the pension for children in heaven, the forehead
that won’t be introduced to wrinkles, but that now knows well the clay baked at 1000 grades.
Yes, veins shout more than words, if you prick them, by mistake or for real. From the hole,
thoughts of the latest breath’s, noisy memories, a heart daubing the stone under the feet and
another newspaper’s pages, they all yell. Right like this.
23rd of April 2005. In a
village in the south of Italy
a man kills the ex baby girl-
friend by smashing her
skull. He confesses, later,
too late. Easy to
understand, yes or no?
It can be sad, the
countryside, when the red
that colours it does not
come from the sun.
scuola, un mazzo di amici
e margherite, magari un
barlume di amore, fino a
che ti lasciano a casa a
prenderti cura della
famiglia, il che significa
che sei adulta. Ti avvisano
a voce bassa che ti è
permesso avere un
fidanzato perché ormai hai
le tue cose, un po’ di
sangue fa la differenza.
Sì, cambia un po’ tutto, quel sangue. Quando ti ritrovi un mattone contro la testa, la pancia
tagliata da un coltello e tempo abbastanza per riflettere, le idee non possono rimanere le
stesse. Altre diverse vengon su: c’è la torta che non preparerai, la pensione per i figli in cielo, la
fronte che non verrà presentata alle rughe, ma che l’argilla cotta a 1000 gradi la conosce bene,
adesso.
Sì, le vene gridano più delle parole, se le buchi, per sbaglio o per davvero. Dal foro strillano
pensieri dell’ultimo respiro, ricordi che fanno rumore, un cuore che imbratta la pietra sotto i
piedi e le pagine di un altro giornale. Proprio così.
23 aprile 2005. In un paese
del sud Italia un uomo
uccide l’ex ragazza bambina
fracassandole il cranio.
Confessa, dopo, troppo
tardi. Facile da capire, sì o
no?
Sa esser triste la campagna,
quando il rosso che la colora
non è di sole.
di Simona Margarino