Aida inaugura la stagione del Regio

Ottobre 10, 2005 in Spettacoli da Marcella Trapani

Aida logo 2005 RegioLa stagione lirica 2005-2006 del Teatro Regio si apre in un modo che più fastoso non si potrebbe: con l’AIDA di G. Verdi, su libretto di A. Ghislanzoni, ispirato a uno schizzo dell’egittologo francese A. Mariette. La prima è prevista per martedì 11 Ottobre 2005, ore 20.

Mariette nel 1857 fondò il Museo Egizio del Cairo, nell’antico porto di Bulaq, e un anno dopo fu nominato direttore di tutti gli scavi in terra d’Egitto, ovvero del futuro Service des Antiquités de l’Egypte, il primo organismo destinato a tutelare il patrimonio archeologico egiziano. Si può considerare quindi uno dei padri dell’egittologia in senso moderno, accanto a J.F. Champollion, decifratore dei geroglifici, e ad altri archeologi e filologi europei pionieri della disciplina.

L’opera fu presentata per la prima volta il 24 dicembre 1871 al Teatro Nazionale del Cairo per celebrare l’inaugurazione del Canale di Suez avvenuta due anni prima (il ritardo fu dovuto allo scoppio della guerra franco-prussiana che non consentiva di portare avanti il progetto dell’opera così costoso e complesso). La messinscena rappresentò un grande momento di autocelebrazione tanto per il governo egiziano quanto per quello francese.

Quando Verdi annunciò che la sua opera, commissionata dal khedivé turco Ismail Pasha, era terminata, gli furono offerti denaro, onori e decorazioni se fosse andato in Egitto a dirigerla personalmente. Ma il compositore, che provava orrore per il mare e mai avrebbe affrontato un viaggio così lungo, si accontentò del compenso pattuito che comunque non era poi così male: si legge di un cachet di 150.000 franchi francesi!

AIDAfoto di scena TEATRO REGIO, 2005 2006La storia

L’intreccio dell’AIDA narra la storia d’amore tra due amanti appartenenti ad opposte fazioni: Radames, condottiero egiziano, ed Aida, schiava etiope della corte egiziana, che lo vede partire a combattere contro suo padre e i suoi fratelli. La lacerazione non si consuma soltanto nel tradimento forzato di Radames da parte di Aida, ma anche nello scontro di due culture diverse, quella degli Egiziani, conquistatori, e quella degli Etiopi, conquistati.

Nella realtà storica, al di là di un’influenza politica costante dell’Egitto nei confronti dei paesi meridionali confinanti, ci fu un’epoca in cui i re etiopi conquistarono il paese dei Faraoni d’Egitto, tra l’VIII e il VII secolo a.C., ma, come tutti gli stranieri invasori, furono a loro volta conquistati. E a ben vedere nell’opera è presente ancora un altro contrasto, quello tra la cultura europea del XIX secolo, a cui Verdi apparteneva, e la civiltà egiziana, vecchia di millenni, ma che proprio in quel secolo divenne oggetto prima di predatori e collezionisti e, in seguito, di archeologi.

Nell’AIDA troviamo un’unione autentica tra il testo e la musica, potenza drammatica e orchestrazione curata.

Il senso del colore orchestrale di Verdi, sempre acuto, ebbe modo di affermarsi nel tema orientale, così lontano dall’usuale schema dell’opera. Nel fiabesco esotismo il compositore trova la distanza esatta per misurare e ordinare i temi di una sintesi melodico-armonica e strutturale, elevata, nitida o vaporosa e del tutto conclusiva del suo atteggiamento culturale improntato al rispetto dei valori formali e umani perseguiti con costanza.

Nella scena del ritorno trionfale di Radames nel II Atto, Verdi usa due autentiche arie orientali con tale maestria che questa scena è considerata da molti la parte più significativa dell’opera. La scena è realistica nell’uso della tromba in contesto militare che, insieme a quello del tamburo, è effettivamente attestato nelle raffigurazioni antiche durante le parate o per chiamare i soldati a raccolta.

Gli unici esemplari di questo strumento che si sono conservati sono le due trombe, una in bronzo e una in argento, ritrovate nella tomba di Tutankhamon nel 1922. Quindici anni dopo la scoperta, fu effettuata una straordinaria registrazione per la British Broadcasting Corporation (BBC), al suono di due antichi strumenti, con l’inserimento di moderne imboccature. Le note ottenute furono do, sol, do (un’ottava sopra).

Ma l’aspetto intimistico dell’opera è dato, tra le altre, dalla scena d’amore nel III Atto: l’immagine delle palme sull’isola di File e lo scorrere lento del Nilo è certamente quanto di più poetico si possa immaginare e risponde a un’idea romantica e vagheggiata dell’Egitto, tipica della fine del XIX secolo ma ancora presente nell’immaginario collettivo del XX.

L’allestimento

L’allestimento al Teatro Regio sarà di tipo tradizionale, secondo le dichiarazioni del regista W. Friedkin e dello scenografo C. Diappi. Il regista afferma di aver agito come un chirurgo con l’intenzione di ricostruire quasi filologicamente le idee registiche che Verdi stesso aveva in mente. Di uguale parere anche il direttore d’orchestra, il Maestro P. Steinberg, che con vena polemica si è detto contrario alle attualizzazioni a tutti i costi che sembrano aver fatto il loro tempo.

Gli interpreti

Aida è interpretata da F. Cedolins, il soprano friulano protagonista di molte opere verdiane, che aveva già eseguito una memorabile AIDA nel 1998 al Teatro di San Carlo di Napoli, sotto la direzione di D. Oren e la regia di G. De Bosio, insieme a W. Fraccaro. Vincitrice del Premio Zanatello nel 2001 con la Messa da Requiem di Verdi, la Cedolins ha parlato, nelle interviste, di una sua interpretazione del personaggio in senso moderno e fuori da ogni schema convenzionale. Il ruolo del protagonista maschile, Radames, è affidato a W. Fraccaro che si esibisce per la prima volta al Teatro Regio; il tenore dice di non temere confronti con i grandi cantanti del passato che lo hanno preceduto nel ruolo. Ognuno infatti “deve esprimere la propria personalità, al di là dei valori vocali che sono comunque unici”. In effetti nel 1993 Fraccaro ha vinto, tra gli altri premi, il premio Montserrat Caballé come miglior interprete verdiano e nel corso della sua carriera ha cantato le opere verdiane nei maggiori teatri del mondo, esibendosi anche in un grandioso allestimento dell’AIDA a Luxor.

Il personaggio più complesso dal punto di vista psicologico è senz’altro Amneris, portata in scena dal mezzosoprano statunitense M. Cornetti. Amneris, figlia del re, è combattuta tra l’amore per Radames e la gelosia e l’odio verso Aida, sua schiava, che la porterà a distruggere l’oggetto del suo amore. La Cornetti è figlia d’arte e si è distinta spesso in ruoli mozartiani, ottenendo numerosi premi.

L’AIDA e Verdi

Tra il 1867 e il 1871, anno dell’AIDA al Cairo, in Italia si levarono contro Verdi accuse di conservatorismo e di facili concessioni al gusto del pubblico. Certamente il compositore fu sensibile a vari influssi, dalla scuola italiana, da quella francese, infine da R. Wagner, ma ascoltando questa, come tutte le sue opere, si perviene alla convinzione che pochi siano stati gli artisti capaci di ritrarre i difetti dell’umanità con tanta fermezza e inflessibililità, ma con altrettanta premura nell’accogliere, di tutti gli uomini, lo sfogo, il pianto, il momento più intimo.

Aida al Teatro Regio

Piazza Castello, 215 – 10124 Torino

tel. +39.011.88151 – fax +39.011.8815.214

Calendario

Martedì 11 Ottobre 2005 ore 20 Serata inaugurale – Turno A

Mercoledì 12 Ottobre 2005 ore 20 Turno Familiare

Venerdì 14 Ottobre 2005 ore 15 Turno Pomeridiano 1

Sabato 15 Ottobre 2005 ore 15 Turno C

Domenica 16 Ottobre 2005 ore 15 Turno Regione 2

Martedì 18 Ottobre 2005 ore 20 Recita fuori abbonamento

Mercoledì 19 Ottobre 2005 ore 20 Turno B

Venerdì 21 Ottobre 2005 ore 20 Recita fuori abbonamento

Domenica 23 Ottobre 2005 ore 15 Turno F

Martedì 25 Ottobre 2005 ore 15 Turn
o Pomeridiano 2

Mercoledì 26 Ottobre 2005 ore 20 Turno D

Giovedì 27 Ottobre 2005 ore 20 Turno Aziendale

di Marcella Trapani