Amstel Gold Race, sarà un derby Italia-Spagna
Aprile 15, 2006 in Sport da Federico Danesi
Nella 41esima Amstel Gold Race i favoriti sono Bettini, Pozzato, Valverde e Freire
VALKENBURG – Un anno fa lo scatto imperioso e bruciante con il quale Danilo Di Luca mise in fila tutti. A distanza di dodici mesi l’Amstel Gold Race si annuncia ancora una volta come possibile terreno di conquista per i ciclisti italiani usciti malconci dalle prime settimane di corse al Nord.
Dimenticati i muri del Fiandre e il pavè della Roubaix, si torna su terreni molto più favorevoli ai nostri, anche se storicamente la corsa olandese non ha mai portato molta fortuna. Tre sole vittorie, l’ultima nel 2005, e una serie di piazzamenti amari.
Ma è storia di ieri. Oggi molte delle nostre stelle si presentano al via con l’intenzione di fare bene. Assenti Basso, Cunego e lo stesso Di Luca, che si stanno concentrando soprattutto sul Giro che scatterà il prossimo 6 giugno, restano comunque molte carte da giocare. Come Paolo Bettini e Pippo Pozzato, la strana coppia della Quick Step, orfana per una volta del cannibale Boonen. Senza il belga, i due azzurri avranno carta libera, ma su chi punterà la squadra? Altra coppia agguerrita è quella della Liquigas, che presenta al via sia Garzelli che Paolini. Con loro anche Alessandro Ballan, uno dei più in forma, e due stoccatori come Rebellin e Bertagnolli.
Sulla strada per la vittoria, soprattutto gli spagnoli. Spagnoli, perché ci sono atleti in grandissima forma come Alejandro Valverde o Samuel Sanchez, ma anche Igor Astarloa. Senza dimenticare Juan Antonio Flecha e, soprattutto, Oscar Freire. Difficile dire se sarà lui la punta della Rabobank, formazione che ha un motivo in più per fare bene visto che corre in casa. E gli olandesi sperano di tornare a vincere con Michael Booged, che vanta un successo e cinque piazzamenti sul podio, e con il giovane Thomas Dekker, recente trionfatore nella Tirreno-Adriatico.
Gara apertissima, dunque, che potrebbe risolversi proprio sulle rampe finali che portano al Cauberg. Saranno 253 chilometri tiratissimi, ricchi di saliscendi e muri che chiamano all’azione da lontano. Ma recentemente, da quando il traguardo è stato spostato sull’ascesa al Cauberg, si è sempre risolta negli ultimi metri.
di Federico Danesi