Angolo Letterario
Settembre 13, 2004 in Attualità da Stefania Martini
Martedì 14 settembre, ore 18,30 al “The beach” – Arcate 18, 20, 22, Murazzi del Po viene presentato il libro Skill di Alessandra C, Einaudi – Stile Libero .
Ne discute insieme all’autrice, la massima esperta italiana del neocyber Giovanni Arduino, scrittore.
In un futuro molto vicino, il Gioco globale ha soppiantato Hollywood. Non è Matrix, è peggio. Nuovi idoli sono acclamati da un pubblico globale. Non più calciatori, attori o rockstar. Sono ragazzini esasperatamente “cool”, videogiocatori professionisti. Skin, il campione dei campioni, possiede lo skill, l’abilità. Sarà lui, riuscendo a visualizzare le sfaccettature della realtà che il Gioco nasconde, a svelare la verità passando attraverso una quantità di dolore e di violenza che non avrebbe mai immaginato.
Mercoledì 15 settembre, alle ore 18,30 sarà la volta di Alberto Campo, critico musicale ed esperto di rock e dintorni, con la sua ultima fatica Get Back! I giorni del rock, edito da Laterza. Appuntamento in via Roma 56.
Get Back. Come il disco ‘perduto’ dei Beatles. Come un cammino a ritroso nel tempo, o un disco fatto girare al contrario. Ma anche nel senso di ‘rimettere le cose a posto’. Espressione che calza a pennello a questo libro. Poiché l’argomento è il rock, si procede a passo di gambero e lo scopo consiste appunto nel riordinare gli eventi musicali dell’ultimo mezzo secolo. La ricorrenza è in qualche modo solenne: nel 2004 il rock compie 50 anni.
Alla presentazione interverranno Gigi, Elena e Tommy dei Perturbazione eseguiranno alcune cover di brani che hanno segnato la storia del rock.
Ancora presso la sede della libreria, in via Roma 56, Oliviero Beha sarà di fronte al pubblico venerdì 17 settembre, ore 18,00.
Il nuovo libro del noto giornalista ed opinionista si intitola Sono stato io, Marco Tropea Editore, e racconta la proprio la storia di un giornalista in crisi, in un’Italia ipercontemporanea, tanto caricaturale da sembrare vera.
A un certo punto, la svolta. Un Amico gli dà il consiglio giusto, compiere un’azione eclatante che serva da sfogo a lui e alla nazione: un attentato. Da quel momento in poi la vicenda si snoda fra l’attesa e la preparazione, non solo simbolica, dell’impresa che dovrebbe cambiare tutto, dare un senso alla vita di chi la compie e della nazione che se ne gioverebbe. Nella sostanza, Sono stato io è una ricognizione tra le macerie soprattutto culturali di un Paese che sta rapidamente regredendo, parte di un pianeta globalizzato, inaridito dal denaro, che sembra aver smarrito il senso del futuro, incapace di sopportare sia la guerra che la pace.
di Stefania Martini