Appuntamenti nel Canavese
Giugno 10, 2006 in Spettacoli da Stefania Martini
Un percorso interno alle parole e alle musiche che Tenco compose, quasi febbrilmente, tra il ’59 e l’anno della sua morte. Un itinerario che si snoda tra letture e riflessioni.
Lontano lontano, Un giorno dopo l’altro, Angela, Mi sono innamorato di te, Vedrai vedrai, Ciao amore ciao: un pugno di canzoni che rimangono tra gli esempi più alti e impegnativi della canzone d’autore italiana
Viene fuori un ritratto degli anni ’50 e ‘60, delle profonde inquietudini di una generazione chiamata a portare a compimento le grandi trasformazioni della società italiana. Ma emerge anche quella sorta di aristocratico fastidio per tutto ciò che si avvicina alla rappresentazione più scanzonata e banale di quella società.
Sul palcoscenico, Edoardo Cerea – canto; Renato Podestà e Davide Cignatta – chitarra; Alex Carreri – basso; Fabio Villaggi – batteria; Gisella Bein e Monica Fantini – voci recitanti.
Regia di Renzo Sicco.
L’aria triste che tu amavi tanto. Omaggio a Luigi Tenco
Sabato 10 giugno 2006 – ore 21,30
Settimo Rottaro, area del Noccioleto.
Ingresso €. 10,00
A lui a alla sua produzione, in occasione del centenario della morte, è dedicata la terza edizione della manifestazione “Parco Culturale del Canavese”.
Tristi amori è sicuramente un’opera controversa: accolta con sonori fischi al suo debutto, nel 1887, trovò la celebrità grazie alla magistrale interpretazione che Eleonora Duse fece di Emma, la protagonista femminile.
In questa sua opera, Giacosa crea personaggi sfaccettati e contraddittori, nessuno immune da una profonda ambiguità. Fabrizio, nobile decaduto, deve accettare un modesto impiego presso lo studio legale di Giulio Scarli, borghese ambizioso e determinato. Pur riconoscente al suo benefattore, Fabrizio non resiste al fascino di Emma, la moglie dell’avvocato. E lei, sebbene divorata dal rimorso, s’innamora di quel giovane raffinato e aristocratico. Ma anche gli altri personaggi mostrano i loro lati oscuri: nessuno pare salvarsi, in questo drammatico intreccio di invidie e brame represse, di risentimenti e segreti. Nell’atmosfera chiusa e angosciante di una stanza, le passioni si rincorrono verso una tensione sempre più vertiginosa, ma pervasa di sottile ironia. Il genio di Giacosa ha così elevato il rispettabile “tinello” borghese a vero simbolo della crisi di un’epoca.
Riletta oggi, nell’allestimento che vede la regia di Oliviero Corbetta, l’opera conferma il suo carattere pienamente contemporaneo.
Tristi amori
Mercoledì 14, giovedì 15 giugno 2006 – ore 21,30.
Castello di Strambino.
Per informazioni:
Il Contato del Canavese – 0125/641161.
www.teatrogiacosa.it
di Stefania Martini