Bambini a tavola
Giugno 4, 2001 in Libri da Gustare da Stefano Mola
Giorgio e Caterina Calabrese, “ Bambini a tavola” [Piemme, Lire 25.000]
“Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d’Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell’ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d’andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: – Ho detto che non voglio e non voglio! – e respinse il piatto di lumache. Mai s’era vista disubbidienza piú grave.”
Con un atto di rifiuto alimentare si apre “Il barone rampante” di Italo Calvino, preludio a uno dei più fantasiosi atti di ribellione della letteratura: Cosimo salirà sugli alberi, e non tornerà mai più a terra. Questa pagina mi è venuta in mente ascoltando parlare il professor Calabrese alla presentazione dell’iniziativa “libridagustare”, edizione 2001, alla Fiera del Libro. Pensavo a tutti i mangiaquestochetifabene pronunciati nel mondo in ogni istante, in tutte le lingue (o almeno, in tutte quelle per cui c’è abbastanza da mangiare), a tutte le smorfie, ai menti alzati e alle teste girate di lato, gesti di rifiuto drammaticamente definitivi, sottolineature teatrali, (anzi non solo sottolineatura, pure grassetto) per consumata corporeità d’attore, come solo i bambini, che vivono e non recitano le parti possono fare.
Si può far coincidere salutismo e “gusto”? È possibile far dimenticare le sirene colorate dei pacchetti di patatine che con la loro croccante trasgressività si protendono in sempre nuove, numerose e ammalianti incarnazioni dagli scaffali dei supermercati? Creare uno scudo elettromagnetico (anche non spaziale, solo domestico) che difenda dai bombardamenti ottici delle merendine, quando proditoriamente invadono lo spazio pubblicitario subito dopo il muso di Lassie? (Lassie? Sveglia nonno, qui ci sono i Pokemon! crunch, e via un’altra patatina).
Questo libro vuol essere uno strumento nelle mani delle povere mamme di questi difficili tempi moderni (e i papà? staccatevi dal calcio paytv, anche voi a combattere). Il professor Giorgio Calabrese, medico dietologo di fama, e la moglie Caterina (tecnologa alimentare) descrivono i fabbisogni nutrizionali per le varie fasce d’età, suddividono i cibi in 7 gruppi fondamentali, forniscono un ricettario dietetico per diversi possibili stati patologici: il tutto in modo chiaro e sintetico, per aiutare a nutrire in modo sano e corretto i bambini nelle diverse fasi della crescita.
Chissà se qualche mamma (o qualche papà) ha voglia di raccontarci qualcosa delle difficoltà quotidiane della nutrizione dei figli? Aspettiamo fiduciosi.
Giorgio Calabrese
49 anni, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Scienza dell’Alimentazione.
E’ Docente di ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA presso l’Università Cattolica di Piacenza e presso l’Università di Torino.
E’ Visiting Professor presso la Facoltà di Medicina della Boston University of Medecine.
E’ Membro Effettivo dell’Accademia delle Scienze di New York.
Ha studi medici ad Asti, Milano,Torino e Roma. Giornalista-pubblicista, è il dietologo della RAI-2, per le trasmissioni “TG-2 SALUTE” e “MEDICINA 33” e “EAT-PARADE” ed è consulente della trasmissione scientifica “CHECK-UP”e “TUTTO BENESSERE” di RAI-1.
Scrive su “LA STAMPA”, “CORRIERE DELLA SERA” e “REPUBBLICA”. Collabora sui settimanali femminili “ANNA” e “IO DONNA”, sul settimanale “OGGI” e sul magazine “LO SPECCHIO” .
Ha scritto il libro “DIETA & FORNELLI” e “LA DIETA DEI BUONGUSTAI” con Romana Bosco (Ed.PIEMME) e “LA DIETA DEI VOSTRI BAMBINI” (Ed. PIEMME) con la moglie CATERINA, giornalista.
Ha scritto assieme alla moglie Caterina e a SUOR GERMANA il libro “LA DIETA IN GRAVIDANZA” edito dalla SPERLING & KUPFER e per lo stesso editore il suo nuovo libro “UNA DONNA NUOVA”, scritto con la ginecologa Alessandra GRAZIOTTIN.
La dietetica si avvicina sempre di più alla tradizione locale dei cibi e da alcuni anni sta approfondendo nutrienti che in essi ci sono, anche quelli meno conosciuti. Grazie a questo tipo di studio ogni alimento diventa quasi un farmaco anche se non lo è, e aiuta la prevenzione di malattie che spesso nascono dalla non conoscenza delle proprietà salutiste dei cibi.
Questo sarà il mio compito per dare al Piemonte e poi anche alla nostra Italia una chiave di lettura scientifica che garantirà il palato ma anche la salute di chi mangia questi alimenti.
di Stefano Mola