Bastardi senza gloria
Febbraio 22, 2010 in Cinema da Barbara Novarese
Un film di Quentin Tarantino .
Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent, Diane Kruger. Daniel Brühl, Til Schweiger, Michael Fassbender, B.J. Novak, Samm Levine, Cloris Leachman, Samuel L. Jackson, Mike Myers, Julie Dreyfus, Paul Rust, Rod Taylor, Maggie Cheung, Christian Berkel, Léa Seydoux, Jacky Ido, Gedeon Burkhard, Martin Wuttke, August Diehl, Denis Menochet, Richard Sammel, Omar Doom, Sylvester Groth, Michael Bacall, Michael Kranz, Enzo G. Castellari, Ludger Pistor, Anne-Sophie Franck, Soenke Möhring, Anastasia Schifler
Titolo originale: Inglourious Basterds.
Genere: Azione
Durata: 160 min.
Origne: USA, Germania 2009.
Universal Pictures
Gustoso, naturalmente piacevole. Quentin Tarantino non delude i suoi estimatori e nemmeno chi si è trovato al cinema per caso…
In un’insolita rivisitazione storica che stravolge del tutto la realtà, “Bastardi senza gloria” (Inglourious Basterds) s’ispira ad una pellicola del 1977 di Enzo G. Castellari “Quel maledetto treno blindato”, uscito negli Stati Uniti con il titolo “Inglorious Bastards”. Al contrario di ciò che alcuni scrivono, il film non è un ramake e rappresenta un omaggio al regista da cui prende alcuni suggerimenti, tra cui il titolo originale.
La fantasia di Tarantino si concretizza nell’attentato più spettacolare della storia e si fonde con la sua naturale predisposizione alla violenza sadica, ironica ed un po’ beffarda che tuttavia non offende e non esalta, nonostante la complessità dell’argomento trattato.
La pellicola è caratterizzata da lunghi dialoghi, intensi giochi visivi e poca azione nonostante ciò il film non è noioso: le distrazioni linguistiche (tra francese, tedesco e italiano) contribuiscono a mantenere viva la concentrazione sui personaggi, mentre la curiosità di conoscere la fine alimenta l’attenzione per il racconto.
Agli attori è affidata la responsabilità di condividere con il pubblico l’abilità di un regista improvvisamente maturo che non abbandona il suo inconfondibile marchio di fabbrica, ma si rivela capace di raccontare storie e mescolare generi diversi in uno stesso film. Più attento ai dettagli, più aderente alle scuole cinematografiche, più impegnato ad esporre fatti e meno a versare fiumi di sangue, il regista di Pulp Fiction si avvale di personaggi grotteschi, stravaganti, spesso crudeli e tuttavia anche aggraziati quanto una pittura rinascimentale. La scelta degli attori ricade su talenti indiscutibili che aderiscono perfettamente alle aspettative suscitando l’effetto desiderato: Brad Pitt nella parte di Aldo l’Apache, Melanie Laurent che riveste la parte dell’insolente Shoshanna, e poi Eli Roth, Michael Myers, Diane Kruger… anche Christoph Walz, new entry nel mondo del cinema, è perfetto nei panni del maledetto Colonnello delle SS Hans Landa “il cacciatore di Ebrei” che riafferma Tarantino come valido talent scout.
Impeccabile la colonna sonora, in particolare il brano di David Bowie (Cat people) collocato come sfondo ad una delle scene più esilaranti del film: Melanie Laurent in abito rosso fiammante che mostra tutto il suo splendore e si prepara alla vendetta finale.
I primi dieci minuti sono degni di un Maestro con la M maiuscola: intensi sia dal punto di vista estetico che dei contenuti, il resto è un vero tocco di classe… da vedere, magari gustando un bicchiere di latte!
di Barbara Novarese