Beauty Mind Farm
Agosto 20, 2007 in Attualità da Gabriella Grea
“Ah Luce! Guarda qui ce stanno i mirtilli…”, “Mitico, scorpacciamosene!!”
Ho un mancamento. Sul pannello che ho appena letto è scritto impariamo ad osservare: gli abitanti del bosco di latifoglie: Ciuffolotto, Scricciolo, Picchio muratore… Uomo urlatore? Non è previsto.
Forse la mattinata di mezza estate, il cielo sereno e il profumo della polenta concia hanno attratto il bipede urlante e caciaroso, allontanando marmotte e stambecchi, ma lo splendido panorama incanta e riappacifica con il mondo.
Si parte di buonora dal Rifugio Barbara Lowrie (Grange del Pis, Vallone dei Carbonieri, Bobbio Pellice), quota 1753 m e si raggiunge in circa 2 ore il Rifugio Baran 2373 m.
Una passeggiata poco impegnativa su un’antica strada militare che attraversa ambienti tipicamente alpini. Raggiunto il colle Barant è possibile ammirare l’intera catena montuosa che fa da cornice alla Val Pellice e una parte cospicua della pianura piemontese.
Superato il colle ancora cinque minuti di cammino sono sufficienti per raggiungere il Giardino Botanico Alpino “Bruno Peyronel”.
Il giardino stato inaugurato il 28 settembre 1991, dedicato alla memoria di Bruno Peyronel, botanico e naturalista originario di queste valli, attualmente gestito dal Museo di Scienze Naturali di Pinerolo. Persegue l’obiettivo di proteggere e valorizzare la varietà degli ambienti flogistici presenti su questo territorio, nonché di diffondere tra gli escursionisti l’attenzione per la botanica e per le piccole meraviglie indigene.
E’ sufficiente ammirare il Salice erbaceo, Salix herbacea, per condividere il pensiero del botanico Claude Faverger: quest’albero di uno o due centimetri è il più piccolo di tutti, la natura si è dimostrata superiore ai maestri giapponesi di bonsai. Un tronco di 7 mm può avere un’età di 40 anni, dunque un anello di crescita non supera il decimo di millimetro.
Nella vostra collezione di thé indiani e marocchini o di erbe sudamericane trova posto la Dryas octopetala, Thè delle Alpi, antico relitto artico, che ha dato il nome ad una delle fasi finali dell’ultima era glaciale.
Se non siete ancora stanchi, scendete sino al Rifugio Jerwis oppure rientrate al Rifugio Barbara, dove Cinzia, Laura, Marco-cuoco-filosofo, Roberto e un nutrito gruppo di aiutanti si prenderà cura di voi e dei vostri stomaci affamati.
Rifocillatevi e riposatevi, domattina il Col dar Moine vi aspetta, promettendovi un incontro ravvicinato con la montagna più seducente del Piemonte Occidentale, intrigante e infida insieme, il Monviso. Quasi 1000 m di dislivello per un sentiero inizialmente irto, poi a mezza costa,tra larici e cascatelle, percorribile da grandi e piccini senza pericoli.
La montagna vi accoglie, ma si raccomanda di rispettarla ricordandovi con l’aiuto di Michel Blanchet che …Lo stambecco ignora le frontiere politiche, percorre le creste delle montagne da una parte all’altra dei confini. Come un’idea universale, viaggia al di là delle nazioni. I soli limiti che ha veramente esplorato, a sue spese, sono quelli della ragione umana…
Buona Passeggiata.
Link ed Informazioni utili:
Giardino Botanico Alpino Bruno Peyronel
Colle Barant m 2290.
Visita gratuita, apertura 1° luglio – 31 agosto
Tel. 0121.95.24.201
Rifugio “Willy Jervis”
m 1732
Loc. Conca del Pra
Apertura annuale, CAI UGET Val Pellice
Tel. 0121.93.27.55
Rifugio “Barbara Lowrie”
m 1753
Loc. Pis della Rossa
Apertura: maggio – ottobre
Tel 0121.93.00.77
[email protected]
http://www.rifugiobarbara.com
Rifugio “Barant”
m 2373
Loc. Colle Barant
Tel 360.716.471 – 0121.39.66.27
Cartografia:
I.G.C. n° 6, 1:50000 Monviso
www.valpellice.to.it
www.caivalpellice.it
di Gabriella Grea