Biella Letteratura: seconda edizione
Aprile 6, 2002 in Libri da Stefano Mola
Dibattito vecchio come il mondo: la letteratura deve rappresentare la realtà? Verrebbe subito da dire che se dura da così tanto, forse un motivo c’è. Sicuramente è un compito ambizioso e difficile. Ancora più ambizioso e difficile se pensiamo a quella parte di realtà che si chiama “lavoro” e “industria”. Il lavoro. Otto o più ore. Ovvero, la gran parte del nostro tempo personale, delle nostre illusioni e frustrazioni. A me, ad esempio, piace molto che i personaggi dei libri abbiano un lavoro. Capire, come in quel film di Moretti, “ma l’affitto chi lo paga?” (ad esempio, mi sono sempre e inutilmente chiesto che lavoro fa Hugh Grant in “Quattro matrimoni e un funerale”).
È per questo che attendo con curiosità di sapere chi sarà il vincitore della seconda edizione del premio “Biella letteratura”, riservato a romanzi, raccolte di racconti, autobiografie, raccolte di note diaristiche che descrivano e/o analizzino le trasformazioni economiche della società italiana e/o suggeriscano nuove occasioni di dialogo tra industria e letteratura. Anche perché sono convinto la descrizione del mondo del lavoro e dell’industria sia uno spazio ancora poco occupato nella letteratura italiana, spazio in cui a mio modesto parere troneggia Paolo Volponi (alcuni titoli che consiglio assolutamente: “Memoriale”, “La macchina mondiale”, “Le mosche del capitale”, sulla Fiat e poi “Corporale”).
Si tratta di un premio unico nel suo genere, in una città a forte vocazione industriale, al tempo stesso attenta ai collegamenti tra i processi produttivi economici e quelli artistici. La prima edizione è stata vinta da Giorgio Bocca con “Il secolo sbagliato”, saggio che descrive i mutamenti della cultura sociale, politica ed economica italiana del Novecento, tra fascismo e antifascismo, emigrazione ed immigrazione, pianificazione economica e deregulation, informazione e potere, civiltà contadina e industria. La giuria, presieduta da Raffaele Crovi, è composta da critici letterari di fama nazionale: Pier Francesco Gasparetto, Giorgio Calcagno, Gian Carlo Ferretti, Massimo Onofri, Giovanni Pacchiano e Roberto Righetto.
La cerimonia di premiazione si terrà Venerdì 19 Aprile, al Centro Congressi Città degli Studi (corso Pella 2, Biella), a conclusione di un convegno su un celebre scrittore di narrativa industriale, Lucio Mastronardi, autore del “Il maestro di Vigevano” (1962).
Un’ultima nota di merito: trecento copie dell’opera vincitrice saranno acquistate dagli organizzatori del Premio e verranno date in omaggio alle biblioteche pubbliche e scolastiche del biellese (e per chiudere, ricordiamo chi meritevolmente ha voluto e contribuito al premio: Città degli Studi di Biella, il Comune di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, la Provincia di Biella e l’Unione Industriale Biellese).
di Stefano Mola