Black Light Jucker
Ottobre 26, 2002 in Medley da Sonia Gallesio
La Lombardia, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, accolse un cospicuo numero di artisti appartenenti al panorama mondiale, basti pensare ad alcuni illustri esponenti del Futurismo Italiano – da Giacomo Balla a Severini e Sironi. Umberto Boccioni, ad esempio, trasferitosi a Milano nel 1907, trovò nella fiorente città, rinnovata dal progresso e dall’industrializzazione, un’atmosfera più che consona alle sue “aspirazioni dinamiche”. Come non ricordare, altresì, Medardo Rosso (Torino 1858 – Milano 1928) il quale, prima di partire per Parigi, fu noto frequentatore degli ambienti comuni ai protagonisti della Scapigliatura Lombarda? L’artista, autore di sorprendenti capolavori quali Bimbo ebreo, La portinaia e Madame X, venne ispirato dalla vita che si consumava sui Navigli e catturato dalla gente modesta, in prevalenza da bambini e anziani. Ai più sono noti i suoi intensi soggetti sottratti al mondo proletario, le sue inimitabili sculture in cera – opere emozionanti e sempre vivide che consentono osmotici rapporti tra materia, aria e luce. E che dire di Adolfo Wildt? Negli anni dei visionari del Simbolismo di scuola nordica, o ancora di Segantini e di Previati, lo straordinario artigiano dell’anima scolpì – nel marmo – volti destinati ad aprire brecce profonde nel cuore degli uomini. Proprio a Milano, fino a febbraio 2003, sarà possibile ammirare i prodotti di alcuni artisti che elevarono letteralmente l’attuale capoluogo lombardo, nonché i contributi di diversi maestri stranieri, da Paul Klee a Wassily Kandinsky.
In attesa dell’apertura della nuova sede del Museo d’Arte Moderna all’Arengario, le Civiche Raccolte d’Arte ed il Museo della Permanete presentano al pubblico due distinti nuclei di opere, per un totale di ben ottantatre pezzi, che entreranno a far parte dell’allestimento del Museo del Novecento. I dipinti esposti, tra i cui autori figurano insigni personalità quali Giorgio Morandi, Piet Mondrian, Ardengo Soffici e Giorgio de Chirico, costituiscono la Collezione Jucker – acquistata nel 1992 dal Comune di Milano. Tra le innumerevoli tele, si ricordano La rue des bois (1908) e La bouteille de Bass (1912) di Pablo Picasso, Odalisca di Henry Matisse e Autoritratto di Savinio. Alla mirabile collezione viene affiancato un gruppo di sculture piuttosto nutrito, fra le quali ritroviamo svariati pezzi di Fausto Melotti e Lucio Fontana ma anche realizzazioni più recenti quali Turbine-antologia di Stefano Arienti e Volta Cranica di Salvatore Astore, entrambe del 1989. Tra le opere scultoree di maggior rilievo, da segnalare L’uomo antico (1913) del grande Adolfo Wildt – genio eletto in grado di trasformare il marmo in figure di puro spirito, Grande Rieuse di Medardo Rosso e Forme uniche nella continuità dello spazio (bronzo, 1913) di Umberto Boccioni.
La Collezione Jucker e la scultura del Novecento delle Civiche Raccolte d’Arte
Museo della Permanente
Via Turati, 34 Milano
Dal 21 giugno 2002 a febbraio 2003
Orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30; giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 22.00; sabato e festivi dalle 10.00 alle 18.30; lunedì chiuso.
Per informazioni: 02 6551445
di Sonia Gallesio