Brecht: l’ironia contro il nazismo
Febbraio 3, 2004 in Spettacoli da Roberto Canavesi
Il modo migliore per parlare oggi del nazismo? Deriderlo e ritrarre la Gestapo o le SS come piccoli uomini goffi e feroci. Questa, in estrema sintesi, il messaggio che trasmette il regista Jurij Ferrini con il suo Schweyk nella seconda guerra mondiale, il copione di Bertolt Brecht, ambientato in una Praga in piena occupazione nazista, in scena al Carignano per la stagione dello Stabile nell’allestimento del Progetto U.R.T.
Protagonista un venditore di cani boemo ricco di humour e buonsenso popolare, unici elementi con cui riesce a sopravvivere ad una delle più immani tragedie della storia: utilizzando un registro espressivo basso, il cosiddetto “linguaggio degli schiavi”, il nostro antieroe riesce ad affermarsi per forza poetica e sagace ironia anche in un contesto di morte e violenza.
Situazioni certo drammatiche che Brecht sceglie volutamente di risolvere con un approccio leggero e dissacrante dove trovano spazio sequenze grottesche di divertimento collettivo: “il revisionismo non c’entra – spiega lo stesso Ferrini – semmai più che continuare a ripetere la verità credo che almeno sul piano teatrale sia molto più efficace mettere in scena il nazismo in chiave comica”.
Un’identità di vedute che, con molta probabilità, accomuna il teatrante di oggi ad un Bertolt Brecht pronto, in anni certo difficili per coraggiose scelte di campo, a scegliere la strada del “ridicolo e grottesco” per ritrarre la ferocia nazista.
Schweyk nella seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht
Una coproduzione Teatro Stabile di Genova e Progetto U.R.T., per la regia di Jurij Ferrini
Periodo: da martedì 3 a domenica 8 febbraio 2004
Orario: ore 20.45
Luogo: Teatro Carignano – Torino
Ingresso: da 24 a 19 euro
Informazioni: tel. 011. 517.62.46
di Roberto Canavesi