Brouillons d’écrivains

Aprile 27, 2001 in Medley da Stefano Mola

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Allora alzatevi. No, non subito, leggete prima le istruzioni che seguono. Alzatevi, e andate davanti alla vostra libreria. Non ne avete una? Lo avrete almeno un libro sul comodino, avrete letto almeno una volta qualcosa che vi è piaciuto. Prendetelo, e tornate qui. Fatto? Adesso aprite il libro e non importa se scegliete una pagina a caso oppure volete andare al vostro paragrafo preferito. Leggetelo a voce alta. Sarà una frase tipo “Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella corrente del golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce”. Ecco. Nella stanza si disperde l’eco delle vostre parole, e se provate di nuovo, se leggete di nuovo a voce alta, le parole si ripeteranno identiche esattamente nella stessa sequenza, se siete stati attenti, e così sarà anche il prossimo anno, se vorrete provare (spero abbiate anche di meglio da fare, ma di santommasi ce ne sono sempre).

Non so se appartenete al gruppo di quelli che si chiedono: ma come si è arrivati proprio a quell’ordine lì? Quante cancellature e notti insonni e ricerche disperate attraverso neuroni e sinapsi? Oppure sono nate così, già incollate l’una all’altra come i vagoni di un treno che vediamo spuntare all’improvviso da una galleria, sfrecciando irrimediabili sui binari della pagina? Su quali fogli sono state scritte per la prima volta? E c’era un progetto? C’erano schemi a blocchi e algoritmi di personaggi e ipotesi di incontri e tesi di tradimenti? Insomma, se anche un poco vi interessa sbirciare dietro la tenda del lavoro dello scrittore e se capitate a Parigi, fino al 24 Giugno 2001 potete visitare presso la Biblioteca Nazionale di Francia, nel suo nuovo splendido sito voluto da François Mitterrand, la mostra “Brouillons d’écrivains”.

Brouillon sta per bozza, minuta, prima stesura. In un percorso attraverso i secoli, dal medioevo ai giorni nostri, potrete sbirciare i manoscritti conservati nella biblioteca, vedere le parole fittissime di scrittura minuta e ripiene di correzioni di Marcel Proust, oppure i quaderni ordinatissimi e quasi privi di correzioni di Sartre, i grandi fogli azzurri di lavoro divisi a metà di Victor Hugo, le piantine dei quartieri di Parigi fatte da Zola stesso per “L’Assomoir”, ascoltare Georges Perec spiegare in un’intervista registrata come ha costruito matematicamente “La vita istruzioni per l’uso”, adocchiare il tormento di Flaubert alla ricerca della frase “giusta”, fogli pieni di tratti neri, cancellature, battaglie estenuanti: poche le parole superstiti per ogni foglio!

Potrete chiedervi quando e come lo scrittore arrivi a dire “adesso, adesso è così che dev’essere, non toccherò più niente”, e scoprire quanto fossero ancora fittissime di correzioni le bozze di stampa di Balzac. Infine, arriverete a chiedervi che cosa rimarrà di tutto questo adesso, per chi scrive al computer, e chiedervi se sia giusto, oppure se per voi quel che conta è soltanto l’ordine finale congelato delle parole che leggerete a voce alta ancora una volta, che ritroverete riaprendo il libro per caso od intenzione.

In ogni caso, se non potete andare a Parigi e volte comunque farvi un’idea del materiale della mostra, potete farvi un giro nel sito www.bnf.fr

Brouillons d’écrivains

Luogo: biblioteca nazionale François-Mitterrand – quai François-Mauriac – 75706 Paris

Periodo: fino al 24 giugno

di Stefano Mola