Canzone d’autore
Luglio 25, 2001 in Spettacoli da Momy
Chiusura con il botto per il Chicobum, che nelle ultime due serate di questa lunga estate musicale porta a Torino due artisti osannati dal pubblico: Carmen Consoli e Roberto Vecchioni.
Mercoledì sera a Borgaro arrivano “les femmes fatales”: Carmen Consoli è accompagnata da due damigelle d’onore: Ginevra di Marco e Lalli.
La prima, già voce femminile del Consorzio Suonatori Indipendenti, ha ottenuto un consenso unanime di critica e di pubblico con l’album Trama Tenue, che l’ha vista accompagnata in alcuni brani da Max Gazzè e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. La sua voce potente è esaltata dai testi, che scrive in italiano con un piglio a volte aggressivo, a volte dolcemente femminile, il tutto sopportato da un suono potente e raffinato.
La seconda, Lalli, il cui album d’esordio Tempo di Vento viene definito da una rivista specializzata “il miglior disco di rock italiano del 1998” è una delle realtà consolidate della musica rock al femminile. Attualmente, dopo aver composto nel 2000, appositamente per la colonna sonora dell’ultimo film di Mimmo Calopresti, il brano Preferisco il rumore del mare, si cimenta nella scrittura di nuove canzoni e si propone in concerti in forma acustica.
Carmen Consoli, la più popolare cantautrice rock dell’ultima generazione, arriva a Torino per incantare il suo pubblico. È difficile trovare un solo aggettivo per definirla, o un solo colore per descriverla: è come un arcobaleno, con mille sfumature, effimero eppure reale, impalpabile ma allo stesso tempo emozionante. Un mix di talento, grinta e personalità, una voglia incredibile di cambiare, evolversi, non essere mai uguali a se stessi, crescere e mettersi continuamente in discussione, insomma, tutte le caratteristiche di chi è destinato a lasciare un segno.
Conclude la rassegna Roberto Vecchioni, una laurea in lettere, un amore sconfinato per la nostra lingua. Insegnante di professione (greco e latino nei licei classici) e cantautore per hobby, o viceversa? Una cosa è certa: le sue canzoni sono equiparabili a poesie, a trattati letterari, un esempio di grammatica perfetta. I suoi temi preferiti? L’amore, le cose perdute o ritrovate, le occasioni non colte, gli affetti vicini e lontani. Un fondo nostalgico, malinconico che proietta verso un futuro costellato dai rimpianti, da una malinconia lieve e fastidiosa come un suono di sottofondo, debole ma sempre presente, quasi alienante. Un cantautore difficile da capire e, proprio per questo, ancora più affascinante. Se riuscirete a cogliere il suo messaggio, non potrete più farne a meno, garantito!
di Monica Mautino