Cavagna porta sul palco “Io sono”
Giugno 15, 2006 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – “Io sono”, due parole per fotografare la condizione basilare di ogni persona, la consapevolezza di esistere e di appartenere al genere umano: ma “Io sono” è anche il titolo dell’ultimo spettacolo diretto da Ola Cavagna, ed andato in scena alla Cavallerizza Reale all’interno dell’undicesima edizione del Festival delle Colline Torinesi, frutto della collaborazione tra la regista torinese e la Compagnia La Girandola, un’ensemble di attori, diversamente abili, sul palcoscenico modelli esemplari di umanità ed impegno.
Utilizzando l’apposita traccia drammaturgica elaborata da Remo Rostagno, una fonte letteraria vecchia di otto secoli come il persiano Mantic Uttair, la Cavagna costruisce uno spettacolo che procede per simboli senza rimanerne però imprigionato: in scena i giovani componenti de La Girandola, cui si sono aggiunti i bravi Irene Ivaldi e Lorenzo Iacona sono testimoni-protagonisti di un percorso a stazioni verso la ricerca di una condizione di assoluto.
Parenti neanche troppo lontani de “I ciechi” di Maurice Maeterlinck, il gruppo di interpreti realizza una serie di tableaux visivi di forte impatto simbolico, a partire dall’ostinata ricerca verso la libertà di pensiero e di condizione simboleggiata da un semplice, quanto candido, paio di ali portato sulla schiena: e poi ancora il grido “Io sono” con il quale ci si libera da un sacchetto-maschera, seconda pelle artificiale senza cui, finalmente, sembra potersi affermare finalmente con orgoglio la propria condizione di essere umano.
Un allestimento lineare e molto sobrio dove si ha lo possibilità di riflettere, sorridere e soprattutto emozionarsi, grazie anche al contributo di un apparato sonoro e visivo di sicuro impatto che talvolta si sostituisce alla recitazione: quest’ultimo particolare, per nulla secondario nell’economia dello spettacolo, è la conferma di come a teatro una ragionata interazione tra differenti linguaggi espressivi quali la parola, l’immagine ed il suono non possa che generare una modalità comunicativa di assoluto valore.
di Remo Rostagno;
con Irene Ivaldi, Lorenzo Iacona e gli attori della Compagnia La Girandola.
Regia di Ola Cavagna
di Roberto Canavesi