Cerimonia
Febbraio 29, 2004 in Libri da Stefania Martini
Yasmine Chami – Cerimonia – traduzione di Gabriella Messi – Il Leone Verde Edizioni, pgg 105, 11 euro.
Questo è solo uno dei tanti pensieri che accompagnano le riflessioni di Khadija il giorno prima della sontuosa festa che si terrà nella grande casa dei genitori in occasione delle nozze di suo fratello Said.
Khadija ha trentasette anni, è architetto, tre figlie e un divorzio alle spalle. Lei che progetta case in cui la gente vive, belle case con grandi finestre e terrazze ombreggiate, con camere ampie e fresche, case grandi e solide, con ampi giardini dove i bimbi possano giocare sicuri, non è riuscita a realizzare la sua: quella che ha lasciato nel cuore della notte, con le sue tre figlie strette attorno a sé, in fretta, in fretta, col cuore gonfio di un’indicibile pena. E lui, suo marito, che assiste come un estraneo alla loro partenza nella notte fredda e umida che le assedia.
Ed è tornata, come per un viaggio all’inverso, nella casa di suo padre, quella della sua infanzia, l’unica casa possibile per lei.
E per lo sposalizio è rientrata in Marocco anche Malika, la cugina di Khadija: trent’anni, vive a Parigi, sposata da tre anni ma ancora senza figli. E nella luce livida di Parigi pone sempre la stessa domanda a lui, al suo amore: non trovi che questo mese ci sia una differenza?
Il giorno che precede le nozze è il più intenso, carico di attesa e di preparativi, soprattutto per Lalla Rita, la mamma dello sposo: arrivano, infatti, da ogni parte del paese gli zii, paterni e materni, con le loro numerose famiglie. I figli ormai grandi, chi avviato a brillanti carriere, chi semplice bottegaio, chi implicato in loschi traffici, chi perso dietro le dottrine fanatiche dell’integralismo più spinto.
I figli vengono al mondo unicamente per metterci alla prova. Il giorno in cui nascono ci portano la più grande gioia ma anche i più grandi dolori.
E in questo clima da “sabato del villaggio”, colmo di trepidazione, confusione festosa e sotterranee invidie, le due cugine si ritrovano unite come lo erano al tempo della loro infanzia spensierata, protette dal mondo esterno dai solidi muri della casa di famiglia, dall’ombra del grande nespolo ed immerse nel profumo dolce dei gelsomini.
E i ricordi fluiscono; e le loro vite attuali, i dolori, i rimpianti, le disillusioni, le ribellioni si intrecciano con le leggende tramandate dalla nonna, con la tragica storia della vita e della morte della zia Aisha, con le tradizioni che non vogliono lasciare spazio alla modernità e con la modernità che corrompe le tradizioni.
Mi ricordo che quando Bà Sidi era vivo, le feste erano più semplici, c’era meno ostentazione. Ma, per me, c’era il tempo prima della cerimonia, e quello dopo, che non era più lo stesso, era accaduto qualcosa che niente poteva cancellare nè sostituire….. Prima credevo ci fosse qualcosa di magico in questo, la festa stessa era magica, ma adesso, non so…..
Una storia dal retrogusto dolce-amaro, una storia di donne, di bambine, di adolescenti, di vecchie, ma sempre e solo di donne. Solo sullo sfondo compaiono i mariti, i fratelli, i padri, e sono figure sfocate, addirittura, a volte, senza nome.
Cerimonia è il primo romanzo di Yashime Chami, nata e vissuta in Marocco prima di emigrare a Parigi, dove si è laureata in antropologia.
La scrittura poetica e leggera, raffinata, per un tema molto complesso come quello dell’analisi di uno spaccato della condizione attuale delle donne in una società come quella marocchina in piena evoluzione, ma ancora fortemente radicata alla tradizione, fanno del libro una testimonianza che si legge d’un fiato.
Tahar Ben Jelloun, su “Le Monde”, ha definito questo romanzo “un quadro molto preciso della società marocchina tradizionale”.
La casa editrice “Il leone verde” di Torino ha inserito Cerimonia come primo titolo della collana Donne altrove.
Per ulteriori informazioni:
www.leoneverde.it
di Stefania Martini