Cervi blu in una fabbrica diroccata

Giugno 6, 2004 in 006 da Redazione

Cervi bluNon si tratta dell’ultimo film fantascientifico ambientato in scenari apocalittici post-bellici, né di un’allucinazione momentanea, ma di un’opera dell’artista Paolo Grassino.

Fresh Kills” è il titolo della mostra che Paolo Grassino ha deciso di allestire in uno scenario davvero insolito: la fabbrica di rotative di via Bologna. Sorta nel 1919 ed espressione della ricca tradizione tipografica piemontese, fu ereditata da Giovanni Nebiolo e, ormai in stato di abbandono, verrà presto smantellata.

Fresh Kills è il nome della discarica di New York riaperta per accogliere i resti delle Torri Gemelle, quando già la natura aveva riassorbito interamente quello spazio, ed è anche il simbolo del lavoro di Grassino che si concentra sulla ciclicità del tempo: da ogni fine sorge un nuovo inizio, il naturale riassorbe presto l’artificiale.

L’ex fabbrica Nebiolo diventa quindi il luogo ideale per rappresentare il ciclo temporale che tutto investe e tutto livella.

Enormi pilastri sostengono un soffitto ormai decadente, gli spazi un tempo occupati dal frenetico via-vai degli operai si sono trasformati in luoghi silenziosi, che trasportano il visitatore in un’atmosfera limbica, sospesa, quasi irreale. Attraverso una parete crollata si fa spazio la natura: alberi e arbusti intrecciano le loro linee, l’edera lambisce, come risacca marina, il perimetro della fabbrica, che lentamente si sfalda.

In mezzo a calcinacci sparsi e rottami accatastati campeggiano colori vivaci e forme insolite.

Su di una parete, compaiono sagome di animali accatastate che sembrano precipitare dagli spazi siderali verso il visitatore. Sono rigurgiti di vita, prodotti e scarti della nostra disumanità che ci ricadono addosso, segno di vendetta o forse di un inizio profetico (Meteora, 2003).

In mezzo all’androne un ammasso di carrozzerie e rottami sembra quasi sospeso al limitare di un’esplosione, mentre dalla congerie si ergono cani minacciosi. Al lato opposto una processione di cervi rossi e gialli ieraticamente si ripete, creando una sorta di arabesco dai toni vivaci; contro di essi si avventano cani blu, colti negli attimi frenetici dell’attacco. Predatori e prede si avvicendano ma a uno sguardo attento finiscono per eguagliarsi, i loro ruoli perdono di significato, il segno e i materiali che li creano sono gli stessi.(Temi perenni, 2002 ; Analgesia, 2003).

In mezzo alla boscaglia cervi blu si ergono maestosi, il loro sguardo fisso crea suggestioni di eternità, mentre il materiale spugnoso e il colore sgargiante fanno emergere la loro costruzione artificiale che contrasta fortemente con la natura circostante.

Alla fine del percorso, un’installazione video “I miei vicini di casa” (2004), proietta lo spazio stesso della fabbrica nella demolizione in atto, creando un iperrealistico legame con lo spazio espositivo che diventa segno tangibile della continua trasformazione del reale.

Si esce con la sensazione di essersi appena risvegliati da un sogno e con la consapevolezza della precarietà di quanto ci circonda. Ma se tutto finisce per confondersi, si possono tracciare dei segni di distinzione?

Fresh Kills di Paolo Grassino:

Sabato 29 Maggio 2004 – dalle 10.00 alle 20.00 ex fabbrica Nebiolo (via Bologna angolo corso Novara) In collaborazione con Città di Torino – Settore Periferie – Progetto Zucca Architettura – Galleria Giorgio Persano.

La mostra, proposta come singolo evento aperto al pubblico la sola giornata del 29 maggio, sarà però visitabile nei giorni successivi previo appuntamento stabilito con la Galleria Persano. 

Mostre precedenti:

1999: “Ciò che resta”, Galerie Rouje, Québec.

1997: “In oggetto”, Proposte XII, Galleria S. Filippo, Torino.

1996: “Luce dei miei occhi”, Campo delle fragole, Bologna.

1995: “10000 watt”, Placentia Arte, Piacenza.

1994: “Veleni”, Studio Recalcati, Torino.

Informazioni:

Galleria Giorgio Persano 9, Piazza Vittorio Veneto 10124 Torino (ITALY)

Tel. +39.011.835527

Fax. +39.011.8174402

[email protected]

www.giorgiopersano.com

di agente Gabriella Addivinola