Chievo-Juve 0-2: Auguri capitano !
Novembre 10, 2008 in Sport da Tomas
“Resto sempre un deficiente” ripeteva Ranieri in conferenza stampa per togliersi qualche sassolino e sottolineare come non sia cambiato nulla, da parte sua, rispetto a quindici giorni fa. Eppure chi se l’ aspettava una ripresa così rapida e convincente dei bianconeri ? Chi avrebbe mai scommesso sulle 5 vittorie consecutive, compreso il doppio trionfo contro il Real, compresa la storica vittoria al Bernabeu dopo più di 40 anni, compresa la vittoria contro la Roma ? Forse nemmeno il più ottimista tra i sostenitori dell’ allenatore romano avrebbe immaginato tanto. Eppure ora siamo qui a certificare l’ avvenuta resurrezione della Vecchia Signora, del suo spirito guerriero mai venuto meno nei momenti più bui della sua storia, che sembra ormai essersi riattaccato a queste maglie a righe bianco e nere. L’ infermeria continua a non dare buone notizie allo staff tecnico, visto il protrarsi della già lunga assenza di Cristiano Zanetti e del forse troppo sottovalutato problema di Salihamidzic e Buffon, entrambi probabilmente assenti fino a fine Dicembre. Ma nonostante i problemi fisici, la squadra si è ritrovata nel morale e nella convinzione di poter battere chiunque dopo la vittoria contro il Real in Champions, e da allora il tabellino dei marcatori, se si eccettua il derby, è stato sempre timbrato per due volte, concedendo in qualche caso spettacolo, ma soprattutto avendo sempre la certezza di riuscire a portare a termine la partita vittoriosamente senza grossi problemi. A Verona bisognava mantenere alta la concentrazione, e non è certo facile dopo gare tese come quelle di Madrid. Contro il Chievo era necessario quindi confermare, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, che tutto quel che di buono si è visto fino ad ora non è stato solo frutto della fortuna e del ritrovato “fuoco agonistico”.
CHIEVO (4-5-1): Sorrentino; Malagò, Mandelli, Yepes, Mantovani; Pinzi, Betivoglio, Marcolini (33’st D’Anna), Esposito (18’st Luciano), Langella (18’st Iunco); Pellissier.
A disposizione: Squizzi, Frey, Cesar, Rigoni.
All. Di Carlo.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko (1’st Ekdal), Tiago (38’st Grygera), De Ceglie; Del Piero (41’st Amauri), Iaquinta.
A disposizione: Chimenti, Camoranesi, Giovinco, Rossi.
All. Ranieri.
RETI: 41’ pt Del Piero, 8’ st Iaquinta
Il Chievo deve ripartire con un nuovo allenatore, Di Carlo, dopo l’ esonero di Iachini, e si ritrova ad affrontare proprio la Juve, con la quale non ha mai vinto ed ottenuto solo 1 pareggio. La Juve vuole invece festeggiare il suo capitano, dedicandogli la vittoria e ringraziandolo per le magie che continua a fare in Italia ed in Europa nonostante i suoi 34 anni. Di Carlo mette in campo quindi quasi un 4-3-3, con Langella ed Esposito larghi pronti a dare una mano a Pellissier in attacco, ma in questo modo concede centrocampo e fasce ai bianconeri, orfani per scelta tecnica di Nedved, rimasto a riposo a Torino. Giovinco prosegue la sua collezione di panchine lasciando spazio in campo al compagno De Ceglie al posto del ceco, mentre Amauri può finalmente rifiatare consegnando le chiavi dell’ attacco a Iaquinta. Del Piero è pronto a gustarsi il suo compleanno con una vittoria, non sarebbe stata necessaria una sua rete, queste le sue parole della vigilia. Ma si sa, la ciliegina sulla torta non poteva mancare. Nel primo tempo il Chievo riesce a coprire bene gli spazi impensierendo i bianconeri solo all’ 11° con una discesa sulla destra di Esposito che serve in mezzo il ben piazzato Pellissier, ma incredibilmente l’ attaccante gialloblu spedisce la palla alle stelle. Quelle stesse stelle che brilleranno più tardi per il capitano bianconero. Ma pochi minuti prima ci aveva provato addirittura Sissoko, intervenuto da fuori area sul cross all’ indietro di Molinaro, la palla terminava di poco a lato. Al 23° Iaquinta si lamenta per un leggero tocco sulla spalla, che lo vede cadere in area, ma non viene concesso il rigore. Al 41° la standing ovation dei tifosi bianconeri per la leggenda vivente di questa squadra. Quasi fosse ormai più facile di un rigore, Del Piero piazza la palla dai trenta metri all’ incrocio dei pali di Sorrentino che nonostante il tuffo non riesce nemmeno a sfiorare. Sembrano quasi telecomandate queste punizioni, ed i portieri ormai non sanno più che “palle” prendere, se non quelle spedite in fondo al sacco dal numero 10 juventino. L’ 1 a 0 del primo tempo viene arrotondato quasi subito, come ormai da 5 gare succede. Al 7° un lancio di Tiago viene gestito di testa da Del Piero che fa sponda per Iaquinta, il suo tiro in area finisce sulla mano di Mantovani che viene pure ammonito. E’ rigore, e Vincenzone si prende la responsabilità del tiro, lui che è ancora a secco di reti in campionato. La sua conclusione è però parata dal portiere clivense, ma la sua deviazione termina proprio a Iaquinta che segna il 2 a 0, chiudendo la partita. Il Chievo riesce a creare problemi solo al 37° con una discesa sulla destra del neoentrato Iunco, il suo cross in mezzo arriva al solito Pellissier che in scivolata anticipa Mellberg ma non basta per segnare e spedisce la palla fuori. La Juve può giocare così in contropiede ma non crea più grossi problemi se non al 45° con un gran tiro dalla destra di Grygera, entrato nel finale, che finisce sul legno all’ incrocio dei pali.
Questa ennesima vittoria permette ai bianconeri di agganciare l’ Udinese a 21 punti, squadra friulana battuta dall’ Inter nel finale a S. Siro. Tutte le altre vincono mantenendo immutate posizioni e distanze in classifica, tranne il Milan che pareggiando a Lecce perde la testa della classifica. Ora sono 3 i punti che distanziano i bianconeri dalla vetta e giovedì all’ Olimpico arriva il Genoa di Gasperini.
di Tomas